Governo, c'è la legge elettorale, resta il nodo sicurezza: per la manovra maxi-dote da 20 miliardi

Governo, c'è la legge elettorale, resta il nodo sicurezza: per la manovra maxi-dote da 20 miliardi
di Andrea Bassi
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Martedì 3 Settembre 2019, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 12:07

ROMA Sbloccato il nodo politico con la rinuncia di Luigi Di Maio alla vice presidenza del Consiglio, anche la strada per l'accordo sul programma appare ora in discesa. Anche se ieri il vertice tra i capigruppo del Movimento e del Pd e Giuseppe Conte non ha terminato il lavoro e il documento non potrà essere allegato alla votazione su Rousseau. Un nuovo appuntamento è previsto per oggi. Le distanze e le divisioni su alcuni punti, a partire dai decreti sicurezza, restano. Ma nell'ultima riunione dei capigruppo del Movimento e del Partito Democratico, per esempio, è stato trovato un accordo per inserire nel documento anche la nuova legge elettorale, il prerequisito chiesto dal Pd per votare il taglio dei parlamentari. Ed entrerebbe nelle linee programmatiche anche l'implementazione della democrazia diretta, attraverso una riforma costituzionale che faciliti il ricorso al referendum, cavallo di battaglia dei Cinquestelle. Intesa piena anche su come tagliare le tasse ai lavoratori. Il cuneo fiscale, ossia la differenza tra il costo del dipendente per l'azienda e il netto che lo stesso lavoratore riceve nella busta paga, sarà ridotto attraverso l'introduzione di una detrazione fiscale di 1.500 euro l'anno per i redditi fino a 35 mila euro e poi decrescente per i redditi fino a 50 mila euro. L'intervento ingloberà anche gli 80 euro del Bonus Renzi.

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Anche gli incapienti, coloro che cioè non pagano Irpef e dunque non potrebbero beneficiare della detrazione, riceveranno l'aiuto con un meccanismo di rimborso. L'intervento avrà un costo di 15 miliardi in un triennio. Accanto al taglio del cuneo fiscale ci sarà la sterilizzazione degli aumenti Iva. Toccherà al nuovo ministro dell'Economia trovare i 23 miliardi necessari, anche se ieri nella sua diretta Facebook Giuseppe Conte, ha ribadito la necessità di ridiscutere con l'Europa i parametri del fiscal compact. Un punto di accordo tra M5S e Pd, come ha anticipato ieri il senatore Dem Antonio Misiani, riguarda la gratuità totale dell'istruzione per le famiglie con redditi medio bassi. Anche in questo caso i meccanismi dovranno essere trovati dal futuro responsabile del governo, anche se il Pd ha un progetto già pronto. Per le famiglie con figli a carico e con Isee inferiore a 25 mila euro saranno previsti asili nido gratuiti, libri di testo a costo zero anche per gli studenti delle scuole medie e superiori e l'azzeramento delle rette universitarie. Il progetto prevede anche un aumento degli stipendi degli insegnanti fino a 2.150 euro l'anno, 1.500 dei quali deriverebbero però dalla riduzione del cuneo fiscale. Gli insegnanti, in realtà, sono gli unici pubblici dipendenti che potrebbero essere esplicitamente citati. Per il resto degli statali nelle bozze di programma non c'è traccia. Nessuna menzione, insomma, per il rinnovo del contratto, a meno di non volersi accontentare dei soldi che potrebbero essere stanziati per le cosiddette esigenze indifferibili. Non abbastanza però, per soddisfare le attese dei sindacati.

LE DISTANZE
Restano, si diceva, anche le distanze anche su temi più politici come il taglio dei parlamentari. Il Pd vorrebbe sospendere il quarto e ultimo voto in attesa che parta una nuova legge elettorale che tenga conto del taglio. Di Maio però non sembra d'accordo e ieri nel video ha rilanciato lo stop a trivelle e inceneritori mentre il Pd vorrebbe portare invece avanti almeno le esplorazioni già autorizzate. La sola Eni, per esempio, ha un piano di investimenti da 5 miliardi su concessioni già approvate. Sull'immigrazione il segretario del Pd Zingaretti, ha ribadito che i decreti sicurezza saranno modificati. Graziano Delrio ha parlato della necessità di una nuova legge. Che i 5S non vogliono però, per non rinnegare del tutto il passato. C'è poi il «New deal green» sul quale c'è un accordo di massima. Il Pd punta sostanzialmente a ridisegnare gli incentivi, rafforzando per esempio quelli sulle ristrutturazioni. Il Movimento ha già pronto anche un pacchetto di misure fiscali, con la tassazione delle produzioni più inquinanti.
 

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