«Il Pd vive un momento difficile, ma nel contempo entusiasmante nonostante la sconfitta elettorale, le primarie sono per l’ennesima volta una meravigliosa pagina di democrazia, di militanza e di partecipazione unica nel panoramico politico italiano. Tutti i candidati alla segreteria nazionale - ha aggiunto Gasbarra - sono capaci e meritevoli. Ognuno di loro sta animando il confronto congressuale con molte idee e tanta passione».
«Scegliamo, però, Nicola per l’esperienza e la competenza di amministratore, per la capacità politica dimostrata nel costruire nuovi orizzonti, mai nostalgici sempre inclusivi e aperti a sensibilità diverse, ma soprattutto – ha spiegato l'esponente dem - perché lo ritegno il più adatto a guidare questa delicata fase politica».
Ricordando il legame col governatore del Lazio, Gasbarra ha aggiunto, «Roma e nel Lazio abbiamo per qualche anno fatto insieme un cammino politico avvincente e vincente. Ho potuto constatare, proprio sul campo, le sue capacità, la caparbietà di modernizzare, di andare oltre gli steccati per costruire piattaforme politiche nuove e capaci di unire esperienze diverse intorno a traguardi di crescita sociale ed economica. E' il momento dell'impegno – ha spiegato Gasbarra - nessuno può stare alla finestra, dobbiamo tutti dare forza al nuovo cammino del Pd senza le nostalgie del passato e senza le ingenerose polemiche interne della più recente stagione. È tempo di chiudere la fase miope di dare le colpe della sconfitta solo e soltanto a Renzi senza riconoscerne anche i meriti. È tempo di guardare avanti e di costruire un partito forte, unito e aperto a tutte le risorse. Sono sicuro che Zingaretti avvierà la fase della rigenerazione del Pd con determinazione, ma ricercando nel contempo le soluzioni più unitarie possibili. È tempo di guardare fuori e non più solo dentro di noi. È tempo di opposizione dura e concreta alternativa sia alla Lega che ai 5 Stelle ormai sempre più facce della stessa medaglia. Questo governo sta portando il Paese a ridosso del precipizio e rischiamo di trovarci di fronte ad una vera e propria emergenza economica, sociale e democratica in Italia e in Europa. Per questo - ha concluso Gasbarra - condivido l’idea lanciata da Nicola di una lista per le europee larga e aperta. Una alleanza non di sigle né di nostalgiche ammucchiate, ma capace di scuotere il Pse, di andare oltre i nostri confini per diventare motore di un progetto di Europa che guidi la nuova stagione dell’umanesimo sociale. Riunire senza pregiudizi di maniera tutte le personalità, le competenze le idee e le speranze dei democratici europeisti nella "Piazza Grande" che mette al centro prima di tutto le persone».
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