Pedaggi Gra, accolto emendamento Pdl
Gasbarra: «1.300 km di nuove tasse»

Protesta Pd contro il pedaggio sul Gra
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Giovedì 30 Settembre 2010, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 01:46
ROMA (30 settembre) - Via libera della Camera dei deputati, con 268 s, 210 no e un'astensione, al decreto legge Tirrenia che introduce i pedaggi per autostrade e raccordi autostradali gestiti dall'Anas. L'Aula ha, infatti, bocciato l'emendamento del Pd che aboliva il pedaggio, in particolare, sul Grande raccordo anulare di Roma. Ma a pagare per il transito sull'anello stradale che circonda la Capitale, dal primo maggio, sarà solo chi arriva o deve immettersi su un'autostrada. Fallito l'ostruzionismo, l'opposizione è insorta contro governo e Pdl; quest'ultimo, invece, soddisfatto per l'accoglimento del proprio ordine del giorno che - ha spiegato una delle firmatarie, la deputata Barbara Saltamartini - «pone in capo all'Esecutivo l'impegno a intervenire a favore dei pendolari, escludendo dal pedaggiamento alcuni tratti di raccordi autostradali o prevedendo forme di esenzione». L'indicazione delle tratte su cui applicare il pedaggio e il relativo importo sarà contenuta in un prossimo decreto del presidente del Consiglio che sarà messo a punto dopo un tavolo tecnico interministeriale. Fra le autostrade dell'Anas c'è anche la Salerno-Reggio Calabria.



Piso (Pdl): nessun pedaggio sul Gra. «Oggi, con l'odg approvato dal governo a mia firma e di altri deputati del Pdl, abbiamo chiarito che non esiste un partito del pedaggio e uno della libera circolazione - dice Vincenzo Piso, coordinatore regionale Pdl Lazio - bensì chi responsabilmente cerca di governare la difficile situazione derivante dalla crisi economica e chi continua a fare demagogia. Con questo atto di indirizzo politico si chiarisce che non ci sarà nessun pedaggio per l'utilizzo del Gra. Si cercherà di non pedaggiare i raccordi tra le autostrade e il Gra, eventualmente si lavorerà su forme di esenzione, anche diversificate, per i pendolari e comunque le risorse economiche derivanti dovranno essere vincolate ad investimenti infrastrutturali localizzati nelle aree di insediamento della tratta sottoposta a pedaggio che le ha determinate. In sintesi, si è cercato di trovare un punto di equilibrio tra le sacrosante esigenze dei pendolari e la complessa sostenibilità economica della manutenzione della rete stradale nazionale in un momento di crisi».



Saltamartini (Pdl): governo impegnato ad aiutare i pendolari. «Al di là dell'ostruzionismo demagogico e inconcludente dell'opposizione - dice Barbara Saltamartini del Pdl - tutti sono pienamente consapevoli che l'unica strada concreta per affrontare il problema è quella che abbiamo delineato con questo odg. Nel decreto infatti, così come specificato nel nostro documento, non sono previsti pedaggiamenti all'interno del Gra. Il documento pone in capo al governo l'impegno ad intervenire a favore dei pendolari, escludendo dal pedaggiamento determinati tratti di raccordi autostradali o prevedendo forme di esenzione. Ora è opportuno avviare subito il confronto con il governo e i ministeri competenti per individuare gli strumenti adatti. Quanto alle proteste del Pd, si tratta dell'ennesima strumentalizzazione fatta sulla pelle dei cittadini. Con il nostro odg vengono definitivamente smentite le bugie che il Pd ha raccontato ai romani. A parte il fatto che il nostro documento non prevede pedaggiamenti all'interno del Gra, riguardo agli emendamenti dell'opposizione si trattava di misure impossibili da approvare, a meno che non si volesse irresponsabilmente far decadere il decreto trasporti».



Alemanno: bene, il governo ha preso impegno concreto. «L'approvazione dell'ordine del giorno alla Camera - dice il sindaco di Roma - è importante e ringrazio i parlamentari. Adesso si apre una strada: il governo ha preso un impegno concreto e rivendicabile a rivedere la questione del pedaggio, che, ci tengo a precisare, non riguarda i romani ma i pendolari». Alemanno, a proposito del declassamento del Gra, ha detto: «Appoggio questa soluzione. L'Anas non è molto convinta. Ma se questa via sarà praticabile diventerà la strada maestra. Ad ogni modo ci sono molte soluzioni per fare in modo che i pendolari non paghino questo balzello».



Pd: Alemanno e la sua maggioranza si vergognino. «Il sindaco Alemanno e la sua maggioranza alla Camera dovrebbero vergognarsi - dice il coordinatore del Pd Roma, Marco Miccoli - Con il voto che Pdl e Lega hanno dato oggi in Parlamento, da maggio 2011 i cittadini romani che transiteranno sul Grande raccordo anulare e sulla Roma Fiumicino dovranno pagare il pedaggio. Un esborso che le associazioni dei consumatori hanno calcolato sui 250 euro a persona, un cifra rilevante soprattutto in un periodo di crisi economica. Questi sono i fatti, questa è la realtà: con il sindaco Alemanno arriva il pedaggio sul Gra. Il resto, a partire da un inutile ordine del giorno presentato dal Pdl, sono solo diversivi senza alcuna efficacia. Ripeto, il sindaco Alemanno dovrebbe vergognarsi per aver messo nuovamente le mani in tasca ai romani».



Zingaretti: la destra sarà ricordata per il pedaggio sul Gra.
«Oggi è un giorno davvero triste per i cittadini romani - dice il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - Dopo circa 50 anni il Grande raccordo anulare - diventata sempre più una fondamentale strada urbana - si trasforma ora, grazie alla destra, in un'arteria a pagamento con il pedaggio. Tutto questo senza che un solo centesimo di quanto incassato ai caselli venga reinvestito su opere o infrastrutture della mobilità romana, ma anzi con l'aggravante di un taglio di circa 450 milioni che l'esecutivo ha deciso nei confronti della Regione Lazio per il Trasporto pubblico locale. Di questo regalo dobbiamo ringraziare la destra incoerente di Roma e del Lazio e il governo di Silvio Berlusconi sostenuto da Pdl e Lega. La Provincia di Roma si è battuta in ogni modo, con i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, contro questo balzello che colpisce principalmente gli studenti, i lavoratori e i pendolari. Continueremo la nostra battaglia anche se, dopo questo voto in Parlamento, tutto sarà molto, molto più difficile. Il governo di destra, ormai finito, sarà ricordato da tutti i cittadini romani come quello che ha imposto il pedaggio sul Gra».



«Le bugie hanno le gambe corte e le furbizie meschine servono a poco - dice Vannino Chiti,
commissario Pd Lazio e vice presidente del Senato - I pedaggi ci sono: destra e Lega hanno messo una tassa sui cittadini di Roma e del Lazio. Pendolari e studenti sono i più colpiti. Contano le decisioni e sono queste: i parlamentari della destra, a parole contrari ai pedaggi, nei fatti mettono le mani nelle tasche dei cittadini. Gli ordini del giorno sono niente».



Fli: dopo il sì attendiamo un tavolo tecnico. «Il governo ha accolto il nostro ordine del giorno al decreto trasporti con responsabilità e pragmatismo - dice Aldo Di Biagio del Fli - ma ora ci attendiamo in tempi rapidi un tavolo tecnico nel quale avviare gli opportuni approfondimenti propedeutici alla rettifica del testo. L'ordine del giorno sostenuto da Futuro e Libertà e sottoscritto da molti colleghi di tutti i gruppi parlamentari impegna il governo a predisporre, entro tempi brevi e comunque prima dell'entrata in vigore del nuovo regime di applicazione dei pedaggi, ulteriori iniziative normative volte a prevedere misure di esenzione del pagamento dei suddetti pedaggi sui raccordi autostradali e le tangenziali, a diretta gestione Anas, interessate da traffico prevalentemente urbano e con caratteristiche pendolari».



L'Aula, in precedenza, aveva bocciato l'emendamento del Pd al decreto legge Tirrenia che aboliva il pedaggio sul Grande raccordo anulare di Roma. Fli aveva ritirato il proprio emendamento in tal senso (optando per un ordine del giorno) che è stato fatto proprio dal Pd e quindi votato e respinto. Intanto il Pdl presenta un odg per non far pagare i romani.



Gasbarra: grazie Pdl, 1.300 km di nuove tasse. «Bocciando l'emendamento del Pd che fermava il progetto Anas, il centrodestra si è assunto una grave responsabilità, introducendo 1.300 km di nuove tasse - scrive in un comunicato il deputato del Pd, Enrico Gasbarra della commissione Trasporti della Camera - I parlamentari del Pdl hanno tradito gli italiani ed i romani ai quali avevano garantito di non mettergli le mani in tasca. L'ordine del giorno del centrodestra (presentato da Baccini, ndr) non solo è inutile, ma è un'evidente presa in giro visto la crisi di governo all'orizzonte, un pezzo di carta non ferma nè questa legge, né i caselli. Già oggi ogni anno un autostrasportatore spende in Italia 10.000 euro di soli pedaggi. Con i nuovi caselli sul Raccordo e sulla Roma-Fiumicino e negli altri 1.200 km di strade Anas in Italia, questa spesa aumenterà di 700 euro l'anno, che ricadranno sul costo delle merci e quindi sui cittadini. I pedaggi sul Grande Raccordo Anulare e sulla Roma-Fiumicino sono i regali che a maggio Alemanno farà ai romani in occasione del terzo anniversario del suo mandato da sindaco. Ad ogni automobilista della capitale questa nuova tassa costerà mediamente 60 euro al mese, senza calcolare i tassisti e le società di noleggio che dovranno aumentare le tariffe. Delle due l'una, o il governo ha ingannato il sindaco e i romani o è stato un gioco delle parti ed entrambi hanno tradito i romani. Al di là delle smentite e delle promesse, con l'approvazione del decreto da maggio 2011 ci sarà il pedaggio sul Raccordo e sulla Roma-Fiumicino».



Baccini: odg per non far pagare i romani. «Abbiamo ritenuto opportuno impegnare il Governo, con un ordine del giorno, affinché siano esentati dal pagamento del pedaggio del Gra e della Roma-Fiumicino almeno i cittadini residenti nel comune di Roma e nella sua provincia - spiega Mario Baccini, presidente dei Cristiano popolari e deputato Pdl - Con il DL 5 agosto 2010, n. 125, il governo ha previsto, tra gli altri interventi, il pagamento del pedaggio di alcuni tratti stradali e raccordi gestiti dall'Anas, tra cui il Grande Raccordo Anulare di Roma e l'autostrada Roma-Fiumicino ma queste due grandi arterie, pur rivestendo caratteristiche autostradali, insistono in modo indissolubile e imprescindibile dal tessuto urbano della Capitale: nel primo caso all'interno dell'area del Comune di Roma e, nel secondo caso, rappresentando la bretella di collegamento pressoché obbligata tra la città di Roma ed il limitrofo Comune di Fiumicino. Entrambe queste vie di comunicazione stradale, poi, sono tradizionalmente utilizzate per gli spostamenti all'interno della città, oppure vengono quotidianamente e ripetutamente percorse dai pendolari che per esigenze abitative risiedono nei comuni limitrofi alla Capitale, ove si recano quotidianamente per lavoro e non è giusto che paghino questo servizio».