Caro bollette, l’esecutivo stanzia altri 800 milioni

Caro bollette, l’esecutivo stanzia altri 800 milioni
di Michele Di Branco
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Sabato 4 Dicembre 2021, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 13:07

Un rinforzo da 800 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 2 miliardi già messi in preventivo in manovra. Per un totale di 2,8 miliardi di euro. 


Saltata l’ipotesi di applicare un contributo temporaneo di solidarietà ai redditi sopra i 75 mila euro, lo stanziamento contro il caro bollette si ferma al momento sotto la soglia dei 3 miliardi di euro. Le risorse aggiuntive arriveranno per circa 500 milioni dal tesoretto della riforma di Irpef e Irap prevista a partire dal 2022 e per circa 300 milioni da altri fondi reperiti in bilancio e non utilizzati appieno. In buona sostanza, tagli di spesa. 

Caro bollette, altri 800 milioni


Il piatto piange, insomma, in quanto secondo diffuse valutazioni servirebbero almeno 5 miliardi per rendere visibili le riduzioni sulle bollette di gas e luce, in arrivo da gennaio. La situazione agita le imprese. 
Secondo le stime di Confartigianato, il prezzo unico nazionale dell’energia elettrica a novembre 2021 è quadruplicato rispetto allo scorso anno. «Questo – avverte l’organizzazione – produrrà un aumento del costo della bolletta elettrica da circa 40 miliardi a 80 miliardi di euro su base annua.

Per molte piccole imprese manifatturiere ciò ha significato veder raddoppiare il costo dell’energia. In particolare, per alcune aziende del settore tessile, la bolletta è addirittura passata dai circa 9 mila euro dell’ultimo trimestre 2020 agli attuali 27 mila».



Del resto l’esecutivo, ben consapevole della situazione, sta pensando ad altri interventi visto che l’incremento del costo dell’energia non è un fatto episodico. E si aspetta anche una mano a livello europeo per aumentare gli stoccaggi comuni ed evitare nuove tensioni sui prezzi del gas. A Bruxelles però fino ad ora non è stata trovata un’intesa per far fronte all’emergenza.


Il salasso, segnala Confartigianato, produce un «doloroso paradosso: gli imprenditori, pur avendo lavoro, non possono soddisfare le richieste dei committenti». Le imprese manifatturiere – ha spiegato infatti Confartigianato – registrano attese sugli ordini ai livelli massimi degli ultimi quattro anni. Ma sono in difficoltà a soddisfare contratti di vendita che non hanno incorporato lo shock dei costi energetici: si assiste al fenomeno della sospensione di produzioni con i cassetti degli ordini pieni. In pratica, molti imprenditori sono costretti a disdire i contratti perché risulta meno oneroso pagare le penali per il mancato rispetto del contratto, piuttosto che lavorare in perdita a causa dei costi così alti dell’energia. Sul piano sociale, inoltre, il caro bollette amplifica il divario tra le classi. «Le famiglie italiane che si trovano al di sotto della soglia di povertà impiegano mediamente il 17,8 per cento del proprio reddito per il pagamento delle bollette e delle altre spese di casa. Questa quota scende a meno della metà (8,1 per cento) per le famiglie al di sopra della soglia di povertà. 


Come a dire che all’aumentare del reddito, diminuisce significativamente il peso della casa sul reddito familiare e sono proprio i nuclei con maggiori fragilità a subire il contraccolpo peggiore di un aumento dei prezzi dell’energia».


Secondo le previsioni di Nomisma dal primo gennaio le bollette del gas aumenteranno del 50% e quelle dell’elettricità almeno del 17%, per arrivare forse a toccare il 25%. 
Tradotto in concreto, Consumerismo prevede che gli aumenti, che andranno ad aggiungersi a quelli già scattati nel 2021, porteranno nel corso del nuovo anno la spesa della famiglia tipo per le bollette di luce e gas a raggiungere il record di 3 mila e 368 euro all’anno, con un incremento di +1.227 euro rispetto alla spesa sostenuta. Una prospettiva che non può non preoccupare il governo. 
 

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