Bari, il golden boy leghista o il decano di FdI: chi sono Romito e Melchiorre, i due nomi in corsa per il centrodestra

Volata finale per la definizione del candidato a sindaco nel capoluogo pugliese da parte della coalizione di governo

Bari, il golden boy leghista o il decano di FdI: chi sono Romito e Melchiorre, i due nomi in corsa per il centrodestra
di Francesco Malfetano
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Martedì 9 Aprile 2024, 12:14

Ore decisive per la definizione della candidatura del centrodestra a Bari. Sul tavolo i nomi sarebbero tre: il leghista Fabio Romito, il meloniano Filippo Melchiorre e il viceministro azzurro Francesco Paolo Sisto. Posta l'indisponibilità di quest'ultimo a correre, il profilo che ad un passo dal traguardo sembra essere in pole è quello dell'enfant prodige del Carroccio.

IL LEGHISTA
Il giovane volto della destra barese, ex assessore provinciale più giovane in Italia nel 2009 tra le file del Pdl, è stato già candidato alle primarie tra gli alleati del 2019 per la Lega, in cui era confluito l'anno precedente. Oltre che per la sua ascesa politica il trentaseienne, intanto diventato consigliere regionale della Carroccio, è noto agli elettori per la sua passione viscerale per la Bari calcio e un percorso professionale di livello, condito anche da alcune pubblicazioni scientifiche. Romito, già capo segreteria presso il ministero dell'Istruzione, è infatti avvocato e docente di diritto Tributario presso l'università Cattolica di Tirana.

A benedirne la candidatura però è soprattutto la forte vicinanza con Matteo Salvini che vede nel giovane il volto giusto per non perdere del tutto il radicamento costruito tanto faticosamente a Sud dal partito, anche se il 36enne si è spesso mostrato più progessista di altri su alcuni temi identitari come diritti civili e sociali, e politiche migratorie. 

IL MELONIANO
I giochi però non sono ancora chiusi. E infatti, al di là di qualche sensazione su Romito, il nome buono avanzato da Fratelli d'Italia resta sul tavolo. Dopo 30 anni di "gavetta" in consiglio comunale, Melchiorre - sbarcato nel 2022 al Senato e coordinatore provinciale del partito meloniano - è una candidatura di peso. Ex allievo di Pinuccio Tatarella, il 57enne vanta una lunga carriera da dirigente locale, passata per la militanza in Alleanza nazionale. Tant'è che, a un passo dalla definizione del candidato, a via della Scrofa insistono a definirlo come «impossibile da ignorare». 

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