Zalone e De Gregori, il concerto alle Terme di Caracalla. Checco: «Il primo incontro? Mi arrivò un messaggio firmato Francesco DG, pensavo fosse Dj Francesco»

Zalone e De Gregori, il concerto alle Terme di Caracalla. Checco: «Il primo incontro? Mi arrivò un messaggio firmato Francesco DG, pensavo fosse Dj Francesco»
di Marina Cappa
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Venerdì 12 Aprile 2024, 06:34 - Ultimo aggiornamento: 13:11

Il principe con maglia a righe rosse, il Checco di scuro vestito. Ognuno sotto il suo cappello - Zalone al piano, De Gregori al microfono - partono con Buonanotte fiorellino. E la presentazione del loro Pastiche, l'album in 15 tracce dal titolo "vintage", che esce oggi dopo essere stato anticipato dal singolo Giusto o sbagliato, diventa subito uno spettacolo vero e proprio. Una sorta di prova generale del concerto che presenteranno il 5 e il 9 giugno alle Terme di Caracalla: due sole date in cui entrambi canteranno (Checco vorrebbe anche un pezzo di Celentano) e improvviseranno.

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I CLASSICI

Alla presentazione, i due hanno interpretato alcuni classici De Gregori contenuti nel disco: oltre a Buonanotte fiorellino, Rimmel e Pezzi di vetro. Si sono poi esibiti nell'Alejandro firmato Luca Medici (Zalone, appunto) e nei Pittori della domenica, un Paolo Conte poco frequentato che - spiega Francesco - «è una bella descrizione lirica dell'amore per l'arte da parte di chi non riesce a farla, e per noi che siamo arrivati qui è facile a volte provare la sensazione di avere usurpato qualcosa ad altri ugualmente bravi». Spiegazione romantica, che però diventa gag quando si mette a cantare dimenticando i versi, mentre Checco dal piano glieli suggerisce. In Pastiche diverse sono le cover altrui, da Venditti (Le cose della vita) a Pino Daniele (Putesse essere allero). Poi c'è il nuovo Giusto o sbagliato. «Ho provato a tradurre My Way, ma ho capito che in italiano non reggeva, nel confronto con mostri sacri come Sinatra e Presley. Quindi ho attinto da lì e ho scritto questa nuova canzone. Che è sempre il bisogno di fare un bilancio della propria esistenza, cosa che alla mia età è naturale», spiega il 73enne De Gregori. Però, si inserisce il più giovane (46 anni) Zalone: «Quando gli artisti superano i 60 diventano livorosi, incazzati. Il maestro invece non parla mai male del mondo moderno, della trap o della musica di oggi: amo la sua assenza di retorica e moralismo, pur con un profondo senso etico».
Replica l'altro: «Ho conosciuto Checco attraverso i suoi film e ne ho apprezzato lo sguardo innocente e dolce sulle creature umane e la società; anche quando deve essere corrosivo mostrando una figura di italiano medio come faceva Sordi, lo fa sempre senza cattiveria, con delicatezza. La stessa attenzione che ha nell'interpretare la musica».

AMMIRAZIONE

La sintonia si sente, come si vede l'ammirazione di Zalone.
Anche se ha confessato il suo De Gregori preferito è Il bandito e il campione «che ha scritto mio fratello Luigi», ride l'altro. Pure il primo incontro è stato un po' "confuso": al comico è arrivato un messaggio firmato Francesco DG, che lo voleva incontrare, «e io credevo fosse il dj Francesco». Svelato l'inghippo, Medici piomba alla presentazione di un libro dove presenzia De Gregori e lo costringe a cantare I uomini sessuali, i cui versi secondo lui «meriterebbero il premio Eugenio Montale». E anche nella presentazione di Pastiche si intona così «Gli uomini sessuali non c'avranno gli assorbenti / Ma però c'hanno le ali». A due voci arriva Alejandro, ma Luca preferisce affidare al socio la descrizione della canzone, per non incorrere in grevità: De Gregori se la cava signorilmente spiegando che «è molto lirica, con un retrogusto di prosaicità su un amore» (il riferimento è all'«Alejandro pausa» e alle sue conseguenze). Nutrito dei tanti cacio e pepe e carbonara che il cantautore ha preparato mentre Checco dal pianoforte lo martellava, è nato così il disco. Ma la collaborazione non finirà qui, Zalone adesso è pronto a ingaggiare De Gregori nel prossimo film (che però ancora non c'è).

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