Valeria Fioravanti morta a 27 anni per meningite (scambiata per mal di testa), i genitori: «Vogliamo giustizia»

La vicenda drammatica di Valeria nasce dopo una banale operazione in un ospedale romano per rimuovere un pelo incarnito sotto un'ascella

Valeria Fioravanti morta a 27 anni per meningite (scambiata per mal di testa), i genitori: «Vogliamo giustizia»
di Tiziano Pompili
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Lunedì 4 Settembre 2023, 15:31

«A distanza di otto mesi chiediamo ancora giustizia per Valeria». Lo straziante appello è di Stefano e Tiziana Fioravanti, genitori della ragazza di 27 anni (madre di un figlio di poco più di un anno) che viveva a Frascati e che lo scorso mese di gennaio venne a mancare per un caso di meningite batterica dopo essere stata rimandata a casa da alcuni ospedali romani a cui si era rivolta e che non avevano effettuato una corretta diagnosi della situazione. «Lo scorso 30 agosto è stato il primo compleanno di Valeria che non abbiamo potuto festeggiare assieme a lei dicono con evidente commozione i genitori. Tra qualche giorno, invece, compirà due anni sua figlia a cui un giorno dovremo spiegare il motivo per cui sua mamma non c'è più».

Valeria Fioravanti, 27enne morta per meningite ma «scambiata per mal di testa e di schiena». La perizia medica choc

La storia

La vicenda drammatica di Valeria Fioravanti nasce dopo una banale operazione in un ospedale romano per rimuovere un pelo incarnito sotto un'ascella.

Nei giorni a seguire la 27enne accusa fortissima emicrania e inizia a recarsi in qualche pronto soccorso. «In qualche caso siamo stati anche allontanati in malo modo, nonostante avessimo in mano le analisi dei valori totalmente sballati. In un paio di ospedali ci hanno risposto che Valeria aveva un problema alla colonna vertebrale e ci hanno rimandato a casa fino a che è uscita fuori la vera causa del suo dolore: una meningite batterica».

I genitori della 27enne non hanno nessuna intenzione di arrendersi finchè non avranno una risposta chiara: «Dopo otto mesi le indagini sono ancora sotto segreto istruttorio e quindi non c'è nessuna notizia in merito al caso. Non abbiamo né i risultati dell'autopsia, né sappiamo se ci siano indagati. I nostri avvocati hanno mandato delle istanze senza ricevere risposte, almeno al momento. Faccio appello al buon cuore delle persone che stanno indagando: chiediamo loro di fare giustizia al più presto, non ce la facciamo più a vivere in questa condizione, vogliamo la verità. Abbiamo tanta rabbia perché sappiamo che nostra figlia poteva essere salvata. Bastava monitorare la situazione meglio, bastava che si facesse il lavoro senza fretta e con maggiore amore e dedizione. Non è giusto che le persone che non hanno capito la gravità dello stato di salute di nostra figlia siano ancora al loro posto».

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