Il principe degli scacchi sfuggito ai terroristi: Tani a 11 anni è una star

La famiglia è fuggita dalla Nigeria e ha vissuto in ostello a New York. Gli allenamenti 8 ore al giorno a scuola. Ora può diventare Gran Maestro

Il principe degli scacchi sfuggito ai terroristi: Tani a 11 anni è una star
di Anna Guaita
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Sabato 9 Ottobre 2021, 06:39 - Ultimo aggiornamento: 06:42

Quando chiacchiera con i compagni di scuola ha il volto sorridente di un ragazzino, ma quando è seduto alla scacchiera, l'espressione è seria, gli occhi concentrati, le sopracciglia aggrondate. Tanitoluwa Adewumi, noto come Tani è un fenomeno degli scacchi. A soli undici anni, questo enfant prodige vuole diventare il più giovane Grande Maestro Internazionale, la posizione più alta che uno scacchista possa raggiungere, conferita a vita dalla Federazione Internazionale degli Scacchi.

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I PRIMI PASSI
Potreste dunque immaginare che il giovanissimo nigeriano abbia giocato fin da quando ha fatto i primi passi.

Ma in realtà è arrivato agli scacchi tardi rispetto agli altri prodigi del settore, per di più da posizioni terribilmente svantaggiate. Oggi su di lui scrivono tutti i giornali americani. I siti e le riviste specializzate commentano le sue partite, le tv se lo contendono per interviste e vip come l'ex presidente Bill Clinton lo invitano per il tè. Ma nel 2017, Tani e la famiglia non erano che volti ignoti nella folla di profughi disperati. Sebbene in Nigeria il padre avesse un buon business, una stamperia, e la madre una carriera di contabile, la famiglia, profondamente cattolica, sapeva di essere nel mirino del gruppo islamico estremista Boko Haram. La milizia estremista ha già ucciso oltre 50 mila persone nel nord della Nigeria, proprio dove la famiglia Adewumi viveva. Ecco dunque la fuga e l'accoglienza negli Usa come profughi religiosi. Ma i primissimi anni furono di estremi sacrifici, superati con la volontà di ferro del padre, Kayode e della mamma, Oluwatoyin. Ospitati in un ostello comunale per senzatetto, Kayode ha trovato lavoro come lavapiatti e la mamma come donna delle pulizie. Intanto il piccolo Tani veniva iscritto alla Scuola Pubblica numero 116 a Queens, dove presto cominciò ad appassionarsi agli scacchi, di cui non sapeva nulla. Il club di scacchi della scuola lo ammise rinunciando a fargli pagare la retta e i due maestri si appassionarono a quel bimbetto che davanti alla scacchiera sfoggiava un approccio veloce e aggressivo, dimenticando il mondo. Il piccolo nigeriano si allenava sette-otto ore ogni pomeriggio, e fece passi avanti così velocemente che nel 2019 vinse il concorso statale per la sua fascia d'età, sconfiggendo decine di bambini di ricche famiglie che avevano avuto l'aiuto di maestri di prima classe.


L'ALFIERE E IL PEDONE
In quell'occasione colpì molto una sua mossa singolare, con cui sacrificava l'alfiere per un pedone. Una mossa che fece clamore e venne studiata dai maestri, per essere giudicata «la migliore possibile». Il New York Times scrisse di quel bimbo figlio di poveri rifugiati, e i suoi maestri aprirono un conto GoFundMe, che raccolse 245 mila dollari. Regali di ogni genere piovvero sulla famiglia, che però ha accettato solo lo stretto indispensabile, un piccolo appartamento e un'automobile (così il padre è diventato autista Uber) e ha riversato tutto il resto in beneficenza. Parte del totale è andato alla chiesa che li aiutò nel 2017, parte a creare una fondazione per aiutare bambini svantaggiati com'era Tani: «Dobbiamo restituire qualcosa alla comunità - spiega il padre - Sappiamo cosa vuol dire soffrire». La vicenda di Tani ricorda quella raccontata nella serie televisiva «La regina degli scacchi», ma presto sarà anch'essa un film: la Paramount si è già aggiudicata i diritti della biografia di Tani uscita l'anno scorso.

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