Samantha Cristoforetti da oggi prima europea comandante dell'Iss: «Grazie all'Italia che mi sostiene» Il russo le dona la chiave d'ottone e un dolce

Samantha Cristoforetti da oggi comandante della stazione spaziale internazionale Diretta Live I gradi consegnati dal russo Oleg Artemyev
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 13:09

Voce nemmeno poco emozionata, ecco il nuovo comandante della Stazione Spaziale Internazionale, Samantha Cristoforetti: «È un grande onore rappresentare l'Italia, gli italiani e le italiane che ringrazio per il sostegno e l'affetto che mi danno. Se ho il privilegio di essere qui è grazie al mio Paese che da sempre fa e continua a fare cose importanti nello spazio».

E ancora: «Qui sull'Iss siamo in pochi, ma rappresentiamo l'attività di migliaia di tecnici, di migliaia di persone di tutto il mondo che lavorano per consentirci di fare esperimenti in questo avamposto dell'umanità in orbita: qui e a terra siamo una grande famiglia in nome del progresso dell'uomo».


Comandare, a ogni modo, per l'astronauta trentina dell'Esa, 45 anni, due figli, equivale a servire, a mettersi a fianco dei compagni per aiutare la squadra a fare meglio, a sfruttare le proprie competenze per spingere gli altri a crescere.

Comandare ovvero essere sempre di esempio per chi è comandato. Più che il segno del comando ecco il senso del comando per Samantha Cristoforetti che da ieri guida l'Iss in orbita con una famiglia-equipaggio che ancora per poco comprende, oltre a lei, 5 americani e 4 russi. «Essere comandante non vuole dire dare ordini, ma essere un facilitatore, per coordinare il lavoro di squadra e fare in modo che ogni problema possa essere risolto», aveva detto la prima astronauta italiana nell'illustrare l'attuale missione Minerva dell'Esa iniziata il 27 aprile e che comprende anche 10 esperimenti dell'Agenzia spaziale italiana. Baci e abbracci nello spazio ieri fra russi, americani e l'italiana che, nella cerimonia del passaggio di consegne, al suono di una campanella navaledi ottone , ha ricevuto una chiave apri-portellone del comandante precedente, Oleg Artemyev, che quando non fa il cosmonauta in orbita è deputato della Duma per il partito sovranista Russia Unita, lo schieramento di Putin. Un veterano dello spazio che ha affidato la sua vita a Samantha Cristoforetti, così come lei ha fatto con il russo, durante la passeggiata spaziale del 21 luglio, la prima per un'italiana, coordinata anche dagli astronauti della Nasa: la pace che cerchiamo sulla Terra esiste e resiste nello spazio.


UN DOLCE DONO
Oleg ha fatto persino il tenero: uscendo dal cerimoniale ha fatto un dolce dono (in tubetto) a Samantha «da usare nei giorni più duri per l'equipaggio». I gradi sono assegnati dopo severe valutazioni di Nasa (Usa), Roscosmos (Russia), Jaxa (Giappone), Esa e Csa (Canada). Le responsabilità di guidare un'astronave già costata oltre 100 miliardi di dollari sono enormi rispetto agli onori: spetta al comandante, ad esempio, dare l'ordine definitivo di abbandonare la stazione usando le navicelle Soyuz e CrewDragon nel caso siano fallite tutte le manovre per evitare la collisione con un rottame spaziale. In 22 anni non è mai accaduto, ma l'addestramento lo prevede.

E poi finora le donne al comando sono state solo 4 su 68 spedizioni, compresa appunto la trentina che è anche la prima europea. Una storica carenza di graduate spaziali che rispecchia letteratura e cinematografia: spiccano Ellen Ripley (Sigourney Weaver) in Alien, e ancora prima, anni 60, Nyota Uhura (Nichelle Nichols)nell'universo di Star Trek amatissimo da Cristoforetti. Meno nota la combattiva comandante Comanche di astronavi-cargo ideata dal diplomatico e scrittore Roberto Mengoni. Prima dell'italiana, laurea in Ingegneria meccanica a Monaco e specializzazione in propulsione aerospaziale, contiamo allora solo le americane Peggy Whitson, Sunita Williams e Shannon Walker: quest'ultima solo per 11 giorni. Cristoforetti, ormai con un colbacco di capelli corvini totalmente fuori controllo dopo 5 mesi lontani dalle forbici, la supererà di qualche giorno se il rientro avverrà verso il 10 ottobre. Ritorno con un ammaraggio (nell'Atlantico) che gli altri sei astronauti italiani non hanno mai affrontato. Luca Parmitano è tuttavia fra i 4 europei che hanno comandato (per 4 mesi) l'Iss.


In realtà anche il periodo di comando dell'italiana, annunciato nel 2021, doveva essere di simile durata, poi un cambio di programma delle spedizioni aveva cancellato la promozione. L'ennesima modifica degli avvicendamenti le ha ridato questo ruolo ampiamente meritato: da oggi coordina a ogni inizio di giornata le call con Houston, Mosca e Colonia per far rendere al massimo ogni minuto di attività sull'Iss, laboratorio che ospita più di 200 esperimenti.

«Sento tutta la responsabilità di questa leadership - aveva detto Cristoforetti a Esa Tv - Un buon leader capisce se non è la persona più competente su una determinata questione e sa fare un passo indietro per lasciare spazio a chi è più competente, ma questo non significa abdicare al ruolo di leadership: alla fine resti sempre responsabile, ma sai che in quel momento un'altra persona ne sa più di te». Agli astronauti, comandanti o no, non basta però essere d'esempio: devono essere fonte di ispirazione soprattutto per i giovani. L'hanno chiesto esplicitamente a Cristoforetti nei giorni scorsi in collegamento da Parigi durante il Convegno internazionale di astronautica alla presenza degli astronauti europei, Luca Parmitano compreso, fra i quali ne saranno scelti tre per le missioni lunari del programma Artemis: «Con le nostre attività - ha risposto l'italiana con un milione di follower su Twitter e mezzo milione su TikTok (in 5 mesi!) grazie ad azzeccati tutorial di divulgazione scientifica - siamo lieti di essere fonte di ispirazione per i più giovani che spero si appassionino a studiare materie scientifiche legate allo spazio e alla sua esplorazione anche perché credo che questi temi stiano permeando sempre di più la nostra vita quotidiana, le nostre attività, le nostre imprese industriali. Dei giovani ammiro lo voglia di impegnarsi in sfide planetarie come quelle sul cambiamento climatico e sulla pace: è nello spazio, ne sono sicura, che ci sono molte delle risposte sulla strada della creazione di una vera comunità globale partecipata da tutta l'umanità».

All'astronauta trentina è dedicata la copertina del magazine MoltoDonna  il 29 settembre in edicola (e online) con Il Messaggero e i quotidiani del gruppo Caltagirone. 

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Il presidente Saccoccia

«Quello che accade sull'Iss, che rappresenta il lavoro di migliaia di persone, va oltre quello che succede qui e ha un'intenzione di pace, crescita e prosperità verso il futuro del nostro pianeta». Il presidente dell'Asi, Giorgio Saccoccia, nel commentare il passaggio di consegne.  «Non è un caso che l'ultima missione prima di questa, la Soyuz, ha portato tre russi e ora siano arrivati sull'Iss due astronauti russi e uno americano È la dimostrazione migliore di quanto le attività sull'Iss siano improntate alla collaborazione internazionale, che ha un valore simbolico elevatissimo e va sempre avanti». Poi Saccoccia si è soffermato sul ruolo dell'Italia nel settore spaziale: «Possiamo essere veramente orgogliosi dello spazio italiano. I nostri astronauti possono ottenere certi risultati grazie all'impegno italiano nell'esplorazione in cui l'Italia ha un ruolo di leadership mondiale».  «Adesso stiamo imbastendo i prossimi passi che guardano alla Luna e come Italia stiamo contribuendo con programmi importanti, risultato di scelte, di impegni finanziari e di risorse perchè crediamo profondamente che anche l'esplorazione, così come gli altri settori dello spazio, siano opportunità per poi generare un forte ritorno ad ampio spettro economico e di crescita del nostro Paese. È un momento veramente importante, e anche visibile in termini di risultati, per il nostro Paese nel settore spaziale e poter vedere Samantha che ottiene questo importante riconoscimento grazie alla sua capacità e alla sua professionalità è la punta più evidente di tutto questo lavoro che stiamo facendo tutti insieme».

Qui la diretta dell'Agenzia spaziale italiana

 

 

Paolo Ricci Bitti

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