Race for the cure, 25 anni di impegno contro il tumore al seno. Il presidente Mattarella dà il via alla corsa

Il fondatore di Komen Italia Riccardo Masetti: «Un cambiamento culturale». La presidente Daniela Terribile: «Occupatevi della vostra salute anche in assenza di sintomi»

Race for the cure, 25 anni di impegno contro il tumore al seno. Il presidente Mattarella dà il via alla corsa
di Carla Massi
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 16:29

Ha mantenuto la promessa fatta alla sorella.

Le assicurò che, se il cancro al seno l'avesse portata via, sarebbe nato in suo nome un centro per aiutare donne colpite dalla stessa malattia. E così fece. Nel 1982 Nancy G.Brinker diede vita, a Dallas alla "Susan G. Komen Breast Cancer Foundation", organizzazione no-profit per la lotta contro il tumore al seno. Susan G. Komen era, appunto, sua sorella di 36 anni. Fu un gesto d'amore, uno slancio di solidarietà, un'autentica rivoluzione.

In poco tempo, grazie ai volontari, il tam tam si diffuse in tutti gli Stati Uniti. Persino nei bagni delle donne di aeroporti, stazioni, uffici e scuole iniziarono a comparire locandine Komen sulla prevenzione, disegni che insegnavano come fare l'autopalpazione. Primi passi per dimenticare la vergogna di essere malate e l'obbligo a nascondere il dolore. Per far nascere la speranza in chi stava male e nelle loro famiglie.

Abbattere i muri

Quando Nancy si rivolse alla stampa perché fossero scritti articoli e si desse maggiore attenzione al tumore delle donne le veniva spesso risposto che non era il caso. Il tumore in generale non veniva raccontato e i malati vivevano la malattia come una colpa. Per le donne lo stigma era ancora più pesante ed evidente. Oltre la mastectomia. 
Per fortuna la signora Nancy non mollò.

Anzi, urlò sempre più forte, riuscì a ingrandire l'organizzazione, a farsi conoscere nel mondo.

Venticinque anni fa scelse l'Italia, o meglio Roma, per un programma pilota: Università Cattolica-Policlinico Gemelli sotto la guida del professor Riccardo Masetti. E ora siamo qui a festeggiare questo quarto di secolo con la venticinquesima "Race for the Cure", la più grande manifestazione al mondo per la lotta contro i tumori al seno. Sarà il presidente della Repubblica Mattarella, domenica 12, a dare il via al grande evento Roma. 
Madrine, Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi. Un'immensa onda rosa in grado, senza retorica, di mostrare le facce di una stessa medaglia: da una parte la paura e dall'altra il coraggio. Quello di raccontarsi, di parlare della propria malattia, di mostrare fragilità e forza, di mettere sotto i piedi che corrono "quella" malattia. Una rinnovata promessa di vicinanza alle 57mila donne che ogni anno, nel nostro Paese, ricevono una diagnosi di tumore al seno e alle 840mila che vivono dopo intervento, chemio, radioterapia.

Le sorelle Susan e Nancy Komen

Le testimonianze

Sul sito di Komen Italia è emozionante leggere le testimonianze: “"IO ricordo esattamente il momento in cui mi è stato comunicato il MIO tumore al seno...cercavo disperatamente il telecomando che spegnesse quella dottoressa e le sue orribili parole." oppure “Nel 2011 alla formidabile, pazzesca età di 26 anni ero spensierata. Poi pioggia, neve, grandine...” O ancora: "SONO UNA COMBATTENTE NON UNA SOPRAVVISSUTA".
Obiettivi della Komen: tenere alta l'attenzione sul tema del tumore e della salute femminile, sostenere donne che vivono l'esperienza del tumore, potenziare la ricerca, aiutare altre associazioni. In 25 anni la gara di solidarietà in Italia è riuscita ad avviare, con 26 milioni di euro, oltre 1.500 nuovi progetti di ricerca, giornate di promozione della salute femminile, prevenzione, nascita di centri con terapie integrate, 1.800 sessioni di formazione.

«Oltre a consentire la raccolta fondi – spiega il professor Riccardo Masetti, fondatore di Komen Italia e ordinario di Semeiotica chirurgica all'Università Cattolica di Roma – la Race for the Cure ha generato un grande cambiamento culturale nell’approccio alla malattia. Grazie alla testimonianza positiva delle “Donne in Rosa”, donne che hanno vissuto personalmente l’esperienza del tumore del seno e che sono le vere protagoniste della manifestazione, la Race è riuscita a sostituire al senso di paura e isolamento che accompagnava la patologia un atteggiamento forte di condivisione e vicinanza. Potenti medicine aggiuntive». La "Race for the cure" sarà anche a Bari, Bologna, Brescia e Matera. 

La diagnostica

«Il 25mo anniversario rappresenta un traguardo significativo nella tutela della salute femminile», sottolinea Daniela Terribile, presidente di Komen Italia, chirurga oncologa dell'Università Cattolica di Roma. «Il Villaggio è un esempio concreto di offerta medico-diagnostica. Rinnoviamo l'invito a occuparsi della propria salute anche in assenza di sintomi. Come è ormai tradizione viene organizzato un percorso di prevenzione primaria e secondaria grazie all’ausilio delle Unità Mobili della Carovana della Prevenzione. La "Race for the Cure" è anche una straordinaria opportunità di raccolta fondi che la Komen Italia condivide con altre Associazioni: è aperta la call per l’assegnazione dei contributi fino al 7 maggio, oltre alla realizzazione di progetti Mission specifici sul territorio nazionale».

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