Sabotaggio al Grand National, sventato da un infiltrato il blitz degli eco-vandali nel tempio dell’ippica

Il piano degli animalisti per sabotare il Grand National: azione con cesoie e colla

Sabotaggio al Grand National, sventato da un infiltrato il blitz degli eco-vandali nel tempio dell’ippica
di Chiara Bruschi
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Domenica 2 Aprile 2023, 21:29 - Ultimo aggiornamento: 21:30

Scale per scavalcare, tenaglie per squarciare la rete e colla per attaccarsi l’uno all’altro così da creare una barriera umana sulla pista. Questo è – o era, visto che è stato scoperto prima di essere attuato – il piano di un centinaio di animalisti intenzionati a mandare a monte, a ogni costo, il Grand National, la gara ippica di Liverpool più famosa del settore, che si tiene dal 1839 ed è prevista tra due settimane. «È la principale competizione del mondo. Ci sono 600 milioni di persone che la guardano in tutto il pianeta, 300 milioni di sterline di scommesse e noi stiamo per rovinare tutto questo», dice un’attivista, orgogliosa, in un audio pubblicato sui media inglesi.

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L’INFILTRATO

A rendere pubblico il piano di sabotaggio è stato il Mail on Sunday, che ieri ha condiviso i dettagli scoperti dopo un’inchiesta durata settimane.

Un loro reporter si è infiltrato nell’associazione Animal Rebellion, raccogliendo video e audio dei loro incontri. Uno dei protagonisti del tentato blitz è il giornalista Jim Edwards, fondatore della versione britannica di Business Insider. «Stiamo assoldando più persone che possiamo e affitteremo alcune case così potremo stare tutti insieme», spiega l’uomo al reporter infiltrato. E per pianificare al meglio l’attività di protesta, il gruppo ha partecipato a un evento di formazione che si è tenuto a East London. Ai presenti è stato chiesto di sedersi sul pavimento con gli occhi chiusi e le braccia incrociate. E a quel punto Rose Patterson, 33 anni, una degli organizzatori, ha iniziato a leggere alcune parole per preparare i manifestanti all’intensità di resistere in una protesta estremamente dirompente di fronte a una folla ostile: «Sentirete la tensione nel vostro stomaco mentre il bus arriverà verso la nostra destinazione», spiega, precisando poi che alcuni dovranno usare una scala per scavalcare il recinto mentre altri useranno le tenaglie. «Vedrete la sicurezza arrivare verso di voi ma non vi deve interessare. Sapete che state facendo la cosa giusta e altri scavalcheranno o romperanno la recinzione». Una vera e propria invasione, quindi. E chi tra i manifestanti fosse riuscito a raggiungere la pista, avrebbe dovuto portare a termine un compito ben preciso: «A questo punto comincerete a mettere della colla sulle mani per attaccarvi l’uno all’altro, mentre 50mila persone urleranno contro di voi e la sicurezza vi inseguirà. Voi però continuerete a camminare senza paura. Quindi vi siederete tutti in fila e sarete così emozionati e orgogliosi perché starete facendo la storia», incita la donna nelle testimonianze raccolte che il giornale ha consegnato alla polizia.

ROYAL ASCOT NEL MIRINO

Il Gran National è stato spesso oggetto di proteste e dimostrazioni da parte di attivisti che chiedono di sospendere e bandire tutte le gare ippiche. Dal 2000 a oggi, scrive il Guardian, sono 15 i cavalli su un totale di 875 che hanno gareggiato ad aver subito conseguenze fatali durante la gara. La tre giorni centenaria che ogni anno si disputa in occasione dell’Aintree Racecourse Festival è nota per gli sforzi a cui sottopone gli animali - nel 2016 ne morirono quattro - e richiama regolarmente attivisti che fino a ora si sono limitati a manifestazioni pacifiche vicino all’ingresso. Animal Rebellion è una propaggine del gruppo militante di protesta ambientale Extinction Rebellion ed è stata fondata nel 2019. Da allora i membri si sono schierati contro l’allevamento animale e la pesca, oltre alle corse dei cavalli ritenute responsabili di abusi sugli animali. In passato, gli attivisti hanno manifestato gettando cartoni del latte sul pavimento nei supermercati, inclusi i celebri Harrods e Fortnum & Mason. Di recente, hanno organizzato sit in nei ristoranti di lusso. Ora che il piano è andato a monte, sono in tanti a chiedersi cosa succederà nelle prossime settimane, visto che il Grand National avrebbe dovuto essere l’inizio di una intensa stagione di proteste. Il prossimo evento preso di mira potrebbe essere il Royal Ascot, il primo di re Carlo III.

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