Un commando partigiano e due droni. Tanto basta per abbattere, ma a terra e senza duelli aerei, il mastodontico Beriev A-50U, uno dei sei aerei-radar da ricognizione e individuazione bersagli (ne può controllare 60 alla volta), fiore all'occhiello dell'aeronautica militare russa. In fumo 330 milioni di dollari, risultato di un'altra riuscita azione di sabotaggio filo-ucraino fuori dai confini di Kiev. In Bielorussia, questa volta. Nella base aerea di Machulishchy, a 12 chilometri da Minsk.
IL BLITZ
Il paradosso di questa situazione è che i russi tutti i giorni possono martellare ogni palmo di Ucraina, mentre gli ucraini non possono colpire il territorio russo, per un patto non scritto con gli Occidentali che forniscono armi a condizione di non impiegarle contro la Federazione russa.
IL SECONDO FRONTE
Ma c'è un altro fenomeno per il momento inspiegabile che preoccupa ancora di più i russi, come rivela l'intelligence britannica. «Dal 21 febbraio, funzionari filo-russi hanno segnalato almeno 14 esplosioni intorno alla città di Mariupol occupata dai russi. Tra i siti degli incidenti un deposito di munizioni all'aeroporto, due di carburante e un'acciaieria che la Russia utilizza come base militare». Gli 007 inglesi osservano che Mariupol si trova ad almeno 80 chilometri dalla linea del fronte. «La Russia sarà preoccupata da queste esplosioni inspiegabili in una zona che credeva fosse al di fuori della portata delle capacità di attacco ucraine di routine». Stando a Petro Andriushchenko, assistente del sindaco ucraino in esilio da Mariupol, negli ultimi giorni le forze di Kiev hanno centrato con colpi «chirurgici» i luoghi di concentrazione delle truppe russe. Ma è giallo sulle armi usate, neanche gli Himars americani hanno quella gittata. Forse sono arrivate le Glsdb, le bombe di piccolo diametro lanciate da terra, fino a oltre 150 chilometri. Pessima notizia, se confermata, per i russi, perché l'invio era stato annunciato ma si era detto che non sarebbero arrivate prima di alcuni mesi. Oppure gli attentati si devono a incursori ucraini attivi anche in Crimea dove droni e razzi hanno colpito fino a Sebastopoli, e un camion bomba ha devastato il "Ponte di Putin". Più volte i sabotatori hanno colpito anche l'area russa di Belgorod e perfino una base aerea più vicina a Mosca che all'Ucraina.
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