Pietro Tidei, il sindaco di Santa Marinella e i video mentre fa sesso in Comune: «Sono sposato con figli. Ora scriverò a Nordio, è tutto assurdo»

Il sindaco di Santa Marinella e gli incontri hot in Comune: «Sì, sono stati un errore»

Pietro Tidei, il sindaco di Santa Marinella e i video mentre fa sesso in Comune: «Sono sposato con figli. Ora scriverò a Nordio, è tutto assurdo»
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 25 Settembre 2023, 00:48 - Ultimo aggiornamento: 12:44

«Ma le sembra normale che la persona che io ho denunciato e che è indagata ha ottenuto dalla Procura quel video mentre il sottoscritto non può vederlo? Andrò fino in fondo, scriverò al ministro della Giustizia, Carlo Nordio».

Pietro Tidei, il sindaco di Santa Marinella filmato mentre fa sesso con due donne in Comune. Lui denuncia: «Vendetta politica»


Pietro Tidei, sindaco di Santa Marinella, provincia di Roma, non è un esordiente della politica. Undici giorni fa ha compiuto 77 anni, storico esponente del Partito comunista nel litorale, è stato consigliere provinciale, primo cittadino a Civitavecchia, deputato (tra il 2001 e il 2012).

Con il centrosinistra nel 2018 diventa sindaco di Santa Marinella e ottiene la conferma, al primo turno, nel maggio scorso. Ecco, con questo curriculum l’esperienza non gli manca, eppure oggi si ritrova coinvolto in una strana storia di due video registrati dalla Procura nel corso di un’inchiesta scattata per una sua denuncia che lo vedono avere rapporti sessuali con due donne in Municipio.


Sindaco che sta succedendo?
«Semplice, voi giornalisti andate a cercare le sciocchezze».


Appare grave che un filmato sulla sua vita privata sia stato fornito a una persona indagata.
«Bravo. Esattamente. Qui addirittura si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione. Come sia stato possibile che quei video, che riguardano la mia sfera privata, siano stati forniti a chi è indagato bisognerebbe chiederlo al magistrato. Noi arriveremo fino al Ministero di Grazia e Giustizia, non può finire così questa storia. Potrebbe succedere a qualsiasi cittadino».


Lei non è indagato?
«Io non sono indagato, non lo sono mai stato in 50 anni. Io ho presentato una denuncia per corruzione».


Perché c’erano le telecamere nascoste?
«Gli investigatori le avevano messe nella stanza attigua a quella del sindaco perché lì si riunivano spesso i consiglieri, anche quelli indagati. Avrebbero dovuto riprendere eventuali eventi legati all’ipotesi di corruzione».

 


E lei però è stato ripreso per le sue attività private, rapporti con due donne.
«Sia chiaro, fuori dall’orario di lavoro e con il Comune chiuso».


E perché quei video sono stati forniti a uno degli indagati?
«Ripeto, chiediamolo al pm. Penso sia un problema di disattenzione, non ha valutato ciò che era afferente o non afferente all’inchiesta. Il legale ha chiesto il materiale e la procura ha dato tutto, non solo ciò che era collegato all’inchiesta. Gravissimo. Chiederò il risarcimento danni a tutti, a partire da chi ha usato in modo improprio questi filmati».


Ma sono stati diffusi? Sono stati fatti girare?
«Sembrerebbe. Tanto è vero che poi sono stati sequestrati. Se li hanno sequestrati è perché pensavano che girassero».


Volevano ricattarla? Qualcuno è venuto a dirle che aveva in mano queste immagini compromettenti?
«C’erano voci, si diceva ci sono cose che girano, lascia perdere, dimettiti, ci vanno di mezzo persone innocenti...Tutte queste cazzate qui».


Un problema.
«Sarebbero stati resi pubblici, sarebbero state coinvolte altre persone. Ma io ho presentato denuncia».


Però lo ammetta: lei è stato ingenuo e inopportuno nell’usare gli uffici pubblici per dei rapporti di quel tipo. Se lo sarà detto: “dovevo evitare”.
«Sì, sì. Sicuramente».


Lei era stato confermato alla guida del Comune di Santa Marinella proprio di recente.
«Rieletto al primo turno. E all’origine del ricatto politico c’era proprio quello. Non hanno tollerato che in un Comune di centrodestra, un candidato di centrosinistra vincesse al primo turno. Un risultato eccezionale. Ho voluto fare pulizia. C’era un consigliere che era in maggioranza che poi è stato eletto in minoranza. Ma senza l’avvallo del sindaco certe cose non passano. Ho rigettato una richiesta che non poteva essere accolta perché illegale. Allora hanno cercato conniventi per firmare lo scioglimento del consiglio e mandare a casa il sindaco. Io ho denunciato tutto, fatti, misfatti e personaggi, mi sono preso le mie responsabilità. Che circolasse quel video l’ho saputo prima dal gossip, poi dalla stampa. Si sono inventate cose assurde, che fossero rapporti a tre».


Sono due rapporti distinti invece.
«Le posso dire? Questa vicenda è assurda. Riguarda anche un consigliere comunale che è passato dall’altra parte. E se vogliamo dirla tutta è una persona che mette di mestiere microspie per la procura, era un consulente. Ed è stato il suo avvocato a chiedere di accedere al materiale. Domanda: sapeva cosa trovare? Pensi che io sono vittima di un reato, ma non posso accedere agli atti come invece possono fare gli indagati».


Questa storia l’ha messa in difficoltà in famiglia?
«Sono sposato, ho quattro figli, cinque nipoti. Difficoltà? Secondo lei? Ma le sembra giusto? Tutto assurdo. Pensi che hanno tirato fuori anche Renzi».


Sua figlia è consigliere regionale, è passata a Italia Viva.
«Ma no, io sono del Pd e nel Pd resto, quale Italia Viva? Cinquantatré anni fa mi sono iscritto al Pci e non ho mai cambiato. Ho solo dato il benvenuto a Santa Marinella al festival nazionale di Italia Viva. Sono il sindaco, che dovevo fare? Allora ecco i giornali che hanno detto: “Renzi, Tidei, la figlia...”, ma che c’entra?».
 

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