Nonno Carmine ha vinto, il Taranto giocherà a Brindisi (e non a Teramo). Le sue lacrime avevano commosso l'Italia

La squadra per cui tifa dovrà abbandonare per qualche tempo lo stadio Erasmo Iacovone, che sarà ristrutturato in vista dei Giochi del Mediterraneo del giugno 2026. In un video aveva chiesto alle autorità per ripensarci

Nonno Carmine ha vinto, il Taranto giocherà a Brindisi (e non a Teramo). Le sue lacrime avevano commosso l'Italia
di Benedetto Saccà
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Mercoledì 21 Febbraio 2024, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 14:53

Una vita con il Taranto e il Taranto per la vita. Il rosso e il blu a colorare il cuore, e la mente, e ogni minuto di tutte le ore. Da 84 anni, da quando è nato, il signor Carmine tifa e palpita, gioisce e soffre per la squadra pugliese, ora quinta nella classifica del girone C della Serie C con un ritardo di nove punti rispetto alla Juve Stabia, capolista. Eppure soltanto negli ultimi dieci giorni il signor Carmine ha guadagnato una fama capace di sorvolare i confini della propria città e della sua regione, fino a rimbalzare tra le sponde dei social e dei siti più visitati. Perché Carmine, commuovendosi, ha commosso mezza Italia e – lo vedremo – ha saputo convertire l’impossibile nel possibile, correggendo le decisioni politiche e addirittura piegando la burocrazia. Impresa mostruosa.

LA RABBIA E LA SPERANZA

In sintesi, il Taranto allenato da Ezio Capuano dovrà abbandonare per qualche tempo lo stadio Erasmo Iacovone, che sarà ristrutturato in vista dei Giochi del Mediterraneo del giugno 2026. Nelle settimane recenti, però, le autorità calcistiche e politiche avevano individuato nello stadio Gaetano Bonolis di Teramo l’impianto in cui il Taranto avrebbe giocato le partite casalinghe durante i lavori dello Iacovone. Da Taranto a Teramo: 450 chilometri di distanza, cinque ore di macchina. Difficilissimo, per non dire impraticabile anche il solo immaginare di organizzare una trasferta per seguire la squadra...in casa. E qui entra in scena il signor Carmine, che dall’emittente locale Antenna Sud ha pronunciato parole di rabbia e di speranza. In lacrime. «Mi rivolgo ai signori politici. Sono 75 anni che vengo allo stadio a Taranto, ho abbonamenti e biglietti. Io ho diritto di vedermi la mia partita almeno qui vicino, a 40 chilometri. Mi restano pochi anni da vivere. Perché mi dovete togliere il gusto di seguire la mia squadra, i miei colori? Datevi da fare. Ci posso mettere pure io 100 euro per lo stadio per le spese», ha sollecitato con forza, il volto magro magro, il berretto rossoblù calcato sulla testa, la sciarpona al collo. Va anche annotato che il Monterosi Tuscia, club della provincia di Viterbo, nella stagione 2022/23 giocò le gare casalinghe a Pontedera, non lontano da Pisa; e in questa gioca proprio a Teramo.

Tempo pochi giorni, e Carmine è divenuto una star del circo mediatico: è stato invitato ad assistere all’allenamento del Taranto con tanto di foto e video a beneficio dei social e poi il tecnico Capuano lo ha addirittura lasciato accomodare in conferenza-stampa accanto a sé per poter veicolare con maggior efficacia il messaggio.

Così sono intervenuti nel dibattito anche il presidente del Taranto, Massimo Giove, e il sindaco della città Rinaldo Melucci. E, d’improvviso, giusto ieri, è piovuta la svolta: il Taranto giocherà le partite interne allo stadio Fanuzzi di Brindisi, a 70 chilometri da casa. Il signor Carmine avrà allargato il sorriso. Lui non si è certo arreso e, per la sua passione, ha lottato e sperato, seminando nelle pieghe di questa storia più di un banale consiglio di vita.

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