Naike Rivelli, la figlia di Ornella Muti si batte per la cannabis medica: «È una medicina per malattie e disturbi. La droga non c'entra»

L'attrice racconta la sua causa: "In Italia si fa poco per garantire accesso a malati che ne hanno bisogno"

Naike Rivelli, la figlia di Ornella Muti si batte per la cannabis: « È una medicina per malattie e disturbi. La droga non c'entra»
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 08:32

Nuovo capitolo sul «caso» Naike Rivelli. «Lo dico sempre: fumare cannabis non fa bene. Io e mia mamma non sponsorizziamo droghe. Qui non si parla degli oli che compri nei negozietti, ma di prescrizioni mediche. La battaglia che facciamo è per far sì che le persone siano informate sulla cannabis medica, e sappiano che non ha nulla a che vedere con le droghe». Vuole mettere le cose in chiaro Naike Rivelli.

L'attrice e cantante spiega all'Adnkronos Salute di avere, insieme alla madre Ornella Muti, «un messaggio per gli italiani», un messaggio «di informazione.

Vorrei che tutti sapessero che ci sono malattie e disturbi che possono essere alleviati» con la cannabis terapeutica.

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«Per esempio il dolore cronico, l'anoressia in malattie come il tumore, l'anoressia nervosa, il glaucoma», ma anche - secondo i medici - la nausea e il vomito da chemio, alcune sindromi da alterato movimento.

 

«Persino mia nonna avrebbe potuto beneficiarne se avessimo avuto tempestive e adeguate informazioni», si rammarica Naike. È con questo obiettivo, dice, che lei e la mamma sono scese in campo. D'altronde, questo vuoto di informazione lo ha sperimentato sulla sua pelle: «Cinque anni fa ho iniziato una menopausa precoce importante - racconta - Ero preda delle vampate, perdevo quasi un kg a notte, non dormivo. Tutto questo mi ha creato una forte ansia e mi sono anche venute delle gastriti croniche. Ho provato varie vie, ho provato gli ormoni. Ma gli estrogeni a tante donne non tolgono tutti i fastidi correlati a questa condizione, anzi magari fanno venire ritenzione e danno altre controindicazioni». Un giorno, prosegue, «dal dentista incontro un signore che mi racconta di essere in cura con cannabis terapeutica per alcuni disturbi.

La inala con un vaporizzatore. Io non sapevo nulla di tutto questo. Ed è importantissimo da spiegare: fumare lo spinello fa male. E brucia le parti mediche della cannabis». Il punto per Naike e mamma Ornella è che «le persone devono sapere che la cannabis medica ha modalità differenti di somministrazione: si ingerisce, si usa in versione gel per via cutanea, si inala. Nessuno si fa 'le cannè. È cosi che te la prescrivono nei centri medici»

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