Emanuele Pozzolo incolpa Luca Campana, l'elettricista ferito a Capodanno. Ma lui lo smentisce: «Mai toccato la pistola»

Agli atti c'è il fatto che il deputato nega di avere sparato

Luca Campana, l'elettricista ferito a Capodanno: «Mai toccato la pistola di Pozzolo». Il legale: decideremo se querelare
di Claudia Guasco
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Mercoledì 3 Gennaio 2024, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 12:25

Dopo la grande paura di Capodanno, Luca Campana non si è ancora ripreso. L’elettricista trentunenne, genero del capo scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, «è scosso, deve realizzare quanto gli è capitato. Lo spavento in quel momento è stato parecchio, anche per la moglie - dicono i familiari - Ora Luca vuole soltanto dimenticare e lasciarsi alle spalle questa disavventura». Da ieri mattina però è anche piuttosto infastidito per quanto riferito ai carabinieri da Emanuele Pozzolo, deputato di FdI, che al veglione del 31 dicembre nei locali dell’ex asilo di Rosazza si è presentato con una mini pistola calibro 22.

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La smentita

Dal revolver della North american arms, regolarmente detenuto dal politico, è partito il colpo che ha ferito Campana alla coscia, «ma non sono stato io a sparare», ha assicurato Pozzolo agli investigatori.

Aggiungendo: «Forse si è ferito da solo, mentre prendeva l’arma che era caduta a terra». La replica di Campana non lascia spazio alle interpretazioni: «Assolutamente no. Non è andata come dice Pozzolo. Io non ho mai toccato quella pistola, figuriamoci se l’ho raccolta dal pavimento». Le molteplici testimonianze dei partecipanti alla festa paiono convergere: era il deputato di FdI a tenere sul palmo la mini pistola, dieci centimetri di lunghezza e 130 grammi di peso. «Non l’ha puntata contro nessuno, l’aveva in mano e probabilmente è partito il colpo. Involontariamente di sicuro sì, ma questo colpo è partito», racconta uno dei presenti. Che, come gli altri, non si capacita del fatto che Pozzolo abbia tirato fuori di tasca la pistola. «Non riusciamo a capire, non c’era nessun motivo - afferma -. Era l’una e mezza e fino a quel momento nessuno di noi aveva esploso nemmeno un botto. Siamo contrari, c’erano dei bambini e anche degli animali domestici. Questa persona peraltro non era nemmeno invitata alla festa, è passata di lì giusto per fare gli auguri». Al momento dello sparo nella sede della pro loco di Rosazza, borgo di 99 abitanti nel biellese, erano rimasti circa venti amici. Una decina era già tornata a casa, tra cui la sindaca Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario di FdI che era in cortile a caricare la macchina. «Pozzolo è arrivato a fine serata, stavamo andando via: era allegro, ha tirato fuori la pistola senza che nessuno glielo avesse chiesto e all’improvviso è partito lo sparo», conferma un altro dei presenti. Tutti ricordano lo spavento per il colpo repentino, Campana che perde tanto sangue e viene fatto sdraiare sul tavolo, la corsa per tranquillizzare i bambini portandoli nella stanza accanto e la frenesia delle chiamate ai soccorritori.

Altre sei armi

Le testimonianze sono state acquisite dalla Procura di Biella, che ha inscritto Pozzolo nel registro degli indagati per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi. Agli atti c’è anche la dichiarazione del deputato: «Il colpo è partito dalla mia pistola, ma non sono stato io a sparare». Dirimente potrebbero essere i risultati dello Stub, l’esame per verificare la presenza di polvere da sparo al quale sei ore dopo l’incidente si è sottoposto il politico: tamponi sulla mano destra e sulla sinistra, sul giubbotto, sul pile e sui pantaloni indossati, incaricati degli esiti sono i carabinieri del Ris di Parma. Nei laboratori avrebbero dovuto essere portati anche gli abiti di Pozzolo, che però si è rifiutato di consegnarli appellandosi all’immunità parlamentare. Luca Campana, da parte sua, non ha ancora presentato querela: «Abbiamo sessanta giorni di tempo - spiega il suo avvocato Marco Romanello -. Prenderemo una decisione insieme su cosa fare quando si sarà ripreso». Intanto la prefettura di Biella ha avviato la procedura per ritirare altre sei armi (pistole e fucili) custodite nella casa vercellese del deputato, che qualche mese fa ha trasferito la sua residenza a Campiglia Cervo, una manciata di case a due chilometri e mezzo da Rosazza. A differenza del revolver di Capodanno, per queste sei armi il sequestro non sarà immediato: la legge prevede infatti che Pozzolo possa presentare le controdeduzioni entro una settimana.

 

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