John Goodenough morto a 100 anni: era il "papà" delle onnipresenti batterie al litio (dai cellulari alle auto elettriche)

L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dall'Università del Texas, ad Austin, dove era professore emerito di ingegneria meccanica e scienze dei materiali

John Goodenough, il Premio Nobel per la Chimica è morto all'età di 100 anni: inventò batterie al litio
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Lunedì 26 Giugno 2023, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 22:08

La sua scoperta ha portato alla rivoluzione del wireless e ha messo i dispositivi elettronici nelle mani delle persone di tutto il mondo. E in queste ore, il mondo piange la sua scomparsa: si è spento domenica 25 giugno, all'età di 100 anni, il fisico, matematico e ingegnere statunitense John Bannister Goodenough, il "padre" di quelle batterie agli ioni di litio ormai onnipresenti nella nostra società: dai cellulari ai computer portatili, passando per i tablet e le auto elettriche, che molti oggi considerano il futuro della mobilità. Nulla di tutto questo esisterebbe senza le sue ricerche. 

L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dall'Università del Texas, ad Austin, dove era professore emerito di ingegneria meccanica e scienze dei materiali. «L'eredità di Goodenough come brillante scienziato è incommensurabile: le sue scoperte hanno migliorato la vita di miliardi di persone in tutto il mondo - ha dichiarato il presidente
dell'Università del Texas Jay Hartzell - È stato un leader all'avanguardia nella ricerca scientifica per tutti i decenni della sua carriera e non ha mai smesso di cercare soluzioni innovative per l'accumulo di energia».

 

Biografia e carriera accademica: chi era John Goodenough

Nato a Jena, in Germania, il 25 luglio 1922, si è laureato in matematica alla Yale University nel 1944. Nella Seconda guerra mondiale Goodenough prestò servizio nell'esercito americano con il ruolo di meteorologo. In seguito svolse un dottorato di ricerca in fisica all'Università di Chicago, dove studiò con il Premio Nobel Enrico Fermi e con John A. Simpson, entrambi impegnati nel Progetto Manhattan.

Da qui passò al Lincoln Laboratory del prestigioso Mit di Boston, interessandosi soprattutto allo studio della Ram (Random access magnetic memory) che oggi costituisce il cuore di tutti i computer e che consente di memorizzare velocemente dati e informazioni. Al Mit lavorò per 24 anni, affermandosi come pioniere della fisica
orbitale e co-fondatore della moderna teoria del magnetismo, nota come Regole di Goodenough-Kanamori.

Dal 1976 al 1986 ha diretto il Laboratorio di Chimica inorganica dell'Università di Oxford, dove ha svolto gli studi che hanno portato all'invenzione delle batterie al litio, dando inizio alla diffusione dei dispositivi elettronici portatili e contribuendo a ridurre l'utilizzo dei combustibili fossili.

La scoperta rivoluzionaria

Nel 1979, insieme al suo team di ricerca, scoprì che utilizzando l'ossido di cobalto di litio
come catodo di una batteria ricaricabile agli ioni di litio, sarebbe stato possibile ottenere un'elevata densità di energia immagazzinata con un anodo diverso dal litio metallico.

Questa scoperta ha portato allo sviluppo di materiali a base di carbonio che consentono di utilizzare elettrodi negativi stabili e maneggevoli nelle batterie agli ioni di litio. 

 

Il nobel

Goodenough è stato insignito nel 2019 del Premio Nobel per la chimica «per lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio», insieme allo statunitense Michael Stanley Whittingham e al giapponese Akira Yoshino. Ad oggi è la persona più anziana ad aver ricevuto il prestigioso riconoscimento dell'Accademia Svedese. 

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