L'UDIENZA
Secondo quanto ricostruito dal pm titolare delle indagini, Stefano Pizza, l'ex magistrato contabile avrebbe «incolpato falsamente pur sapendoli innocenti - si legge nel capo di imputazione - i fratelli Carlo e Luciano Imperiali di abuso d'ufficio, tentata e consumata estorsione, violazione degli obblighi di assistenza familiare e circonvenzione di incapace nei confronti dell'anziana madre, tutte accuse relative a procedimenti definiti con richiesta di archiviazione». Le denunce e le mail, che si sono susseguite da novembre 2019 a ottobre 2020, erano indirizzate, oltre che ai fratelli, ai loro legali, ai Consigli dell'Ordine, agli amministratori di sostegno della madre, alla presidenza del Tribunale di Napoli, al giudice tutelare e «addirittura ai giudici impegnati nella trattazione delle cause», ha precisato Carlo Imperiali. Quest'ultimo, a novembre del 2020, ha presentato denuncia contro il fratello Stefano alla Procura di Roma, per calunnia, diffamazione, minaccia a corpo giudiziario e stalking (solo la calunnia però gli è stata contestata); perché si sarebbe «reso autore di un alluvionale flusso di comunicazioni» in cui lo definiva «indegno di indossare la toga». Carlo Imperiali ha spiegato che il comportamento del fratello, e la sua «corrispondenza fluviale» (202 mail in 6 mesi), ha rappresentato «un elemento di imbarazzo nelle relazioni con i colleghi». Finché, «provato da un crescente dolore, da un profondo disagio relazionale e dalla vergogna», ha deciso di andare in pensione anticipatamente, dal 31 gennaio 2022. Per questo nell'udienza preliminare di giovedì scorso ha chiesto che Stefano Imperiali venga condannato a un risarcimento danni nei suoi confronti di 75mila euro.© RIPRODUZIONE RISERVATA