Morta Gina Lollobrigida, addio all'icona del cinema italiano: Miss Italia, la “fuga” da Hollywood e la rivalità con Sophia Loren

Il primo ad accorgersi di lei è il magnate Howard Hughes che nel 1950 la porta a Los Angeles con la promessa di un ricco contratto in esclusiva. Gina però capisce che quella gabbia dorata le stava troppo stretta e torna a Roma

Gina Lollobrigida, addio a la “maggiorata” più celebre del cinema: da Miss Italia, alla “fuga” da Hollywood alla rivalità con Sophia Loren
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Lunedì 16 Gennaio 2023, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 09:55

È morta Gina Lollobrigida. Generazioni di spettatori l'hanno conosciuta e amata come La Bersagliera: Lollo, morta oggi all'età di 95 anni, è stata una diva che ha avuto sempre il coraggio di dire le cose senza veli e di vivere almeno quattro vite, collezionando sette David di Donatello, due Nastri d'Argento nonché i titoli di grand'ufficiale della Repubblica italiana e cavaliere della Legion d'onore francese.

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L'attrice, diva italiana per eccellenza, il cui vero nome è Luigia Lollobrigida, nasce a Subiaco il 4 luglio 1927, in una famiglia all’epoca benestante che subisce dopo pochi anni le conseguenze della guerra: l’azienda del padre, produttore di mobili, viene distrutta dai bombardamenti che accompagnano la liberazione dell’Italia. È così che la giovanissima futura diva, studentessa di Belle Arti, inizia a farsi notare, e per mantenersi gli studi posa nei primi fotoromanzi prodotti in Italia.

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L'inizio della carriera

Trasferitasi a Roma ancora occupata dai nazisti, la famiglia si arrabatta in ristrettezze economiche tanto che la giovane Gina si paga parte degli studi all'istituto di Belle Arti vendendo disegni e caricature o comparendo in qualche fotoromanzo col nome d'arte di Diana Loris.

Ha piglio, carattere, volontà di riscatto e così coglie quasi per caso l'opportunità di un concorso di bellezza per farsi notare e spiccare il volo verso l'edizione 1947 di Miss Italia a Stresa dove arriva seconda ma conquista pubblico e giudici. È ormai leggenda che a quelle finali dovette lasciare il passo solo a Lucia Bosè, sbaragliando invece rivali come Gianna Mara Canale, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago.

Esordisce a teatro ad appena 17 anni e poi cerca fortuna come comparsa a Cinecittà, forte di una piccola notorietà nel mondo dei fotoromanzi. Contrariamente a quel che si pensa di lei, la più celebre «maggiorata» del cinema italiano insieme a Sophia Loren (di sette anni più giovane), Gina Lollobrigida diventa famosa prima all'estero che in Italia ed è per molti decenni l'unica diva italiana (insieme ad Alida Valli) amata dai registi americani.

 

La vendetta di Hughes

Il primo ad accorgersene è il magnate con passioni artistiche Howard Hughes che nel 1950 la porta a Los Angeles con la promessa di un ricco contratto in esclusiva. Gina però ha il carattere di un «cavallo di razza» e capisce in fretta che quella gabbia dorata non fa per lei. Rifà le valigie per tornare a Roma, subendo la vendetta di Hughes che non la farà lavorare in America fino al 1956.

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Diva in Italia e all'estero

Abbraccia così il nuovo cinema italiano del neorealismo: lavora con Pietro Germi («La città si difende») e con Carlo Lizzani («Achtung banditi») alla metà esatta del secolo scorso ritagliandosi ruoli di vigorosa passionalità popolana in cui affina una recitazione da autodidatta imprimendole la sua personalità. Il primo successo personale è però fuori dai confini: il francese «Fanfan la Tulipe» con Gerard Philipe nel 1952. Recita per René Clair, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e finalmente diventa diva in patria con il trionfale «Pane amore e fantasia» di Luigi Comencini (1953) - per il quale sarà poi l'indimenticabile fata Turchina delle sue Avventure di Pinocchio per la tv - compreso un fortunato seguito sempre in coppia con Vittorio De Sica. Il terzo episodio della serie (a firma Dino Risi) segnerà invece l'inizio della rivalità (molto più presunta che reale) con Sophia Loren. La Lollo (ormai tutti la chiamano così) rifiuta la parte e Sophia la rimpiazza, come accadrà del resto più volte nel decennio successivo.

Intanto Gina coglie decine di successi all'estero: lavora con John Huston e Robert Siodmak, recita con Burt Lancaster e Frank Sinatra, è una magnifica Esmeralda in coppia con Anthony Quinn ne «Il gobbo di Notre Dame», passa da Errol Flynn a Yul Brynner, accetta la sfida di doppiarsi in francese e cantare da soprano (ne «La donna più bella del mondo» in coppia con Vittorio Gasmann per cui vince il suo primo di 6 David di Donatello).

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La passione per l'arte

La sua carriera sul set è meno lunga della sua vita artistica solo perché all'inizio degli anni '70 decide che la sua passione la porta altrove: lascia il cinema (a cui tornerà solo vent'anni dopo) per diventare fotografa, arrivando ad intervistare persino Fidel Castro, oltre a dedicarsi alla fotografia e alla scultura. La passione che l'ha sempre contraddistinta la porta altrove, verso altre forme d’arte. Oltre alla passione per la fotografia negli anni '70 Ginadiventa anche scultrice, e girerà il mondo con le sue mostre.

La tv

Per la televisione ha lavorato negli Usa («Falcon Crest», 1985) e in Italia («La romana», 1988). Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dalla Lollobrigida il David di Donatello (1996) e il Marco Aurelio d'oro del Festival internazionale del film di Roma (2008), entrambi alla carriera, e il David di Donatello Speciale per il 60° anniversario della cerimonia. Nel 2018 le è stata inoltre attribuita una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame.

La politica

Nel 1999 si candida senza successo al Parlamento europeo in una lista di centro-sinistra, I Democratici.

Gina Lollobrigida sarà sempre ricordata come attrice celebre e di talento, ma anche come donna indipendente e determinata con una forte passione per l’arte. Lei stessa amava infatti definirsi artista, fotografa e reporter, prima ancora che attrice.

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