Gene Gnocchi: «Scendo in politica con il mio partito basato sul nulla»

In scena, accanto all'attore-scrittore 68enne, Diego Cassani, nei panni del portavoce (figura vagamente ispirata a Rocco Casalino)

Gene Gnocchi: «Scendo in politica con il mio partito basato sul nulla»
di Katia Ippaso
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Martedì 9 Maggio 2023, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 16:08

Dopo aver riflettuto nelle pause tra un talk politico e l'altro, l'attore comico Gene Gnocchi ha deciso di fondare un proprio partito politico. L'ha chiamato "Il movimento del nulla" e intende presentarlo questa sera al pubblico romano, con un paio di inni da sottoporre allo spettatore e un programma che comprende, tra i suoi punti principali, il diritto-dovere di «far lavorare sempre e solo gli altri»: in una replica (ma lui preferisce dire «evento speciale») alle ore 21 al Teatro Parioli. Il testo dello spettacolo satirico è stato scritto assieme e Luca Fois, Massimo Bozza e Cristiano Micucci, In scena, accanto all'attore-scrittore 68enne, Diego Cassani, nei panni del portavoce (figura vagamente ispirata a Rocco Casalino). E mentre si interroga sul nulla e le sue declinazioni, Gnocchi annuncia anche il suo nuovo libro, in uscita ad ottobre: «Una storia non autobiografica e neanche comica. Ma, come sempre, parlo anche un po' di me».


Come le è venuto il mente "il movimento del nulla"?
«Frequentando da sei anni i talk politici (prima Di martedì di Floris, poi Quarta Repubblica con Porro), ho capito che era il caso di fare qualcosa per terremotare l'attuale assetto della politica».


Come hanno reagito i vostri primi spettatori?
«Con grande divertimento.

Sono tutti talmente stufi da votarci (preferirci) a occhi chiusi».


Continuerete a lavorare su quest'ambiguità vero-falso?
«Falso? Noi facciamo sul serio».


Si è ispirato a Beppe Grillo?
«Non solo a Beppe Grillo, ma anche a Renzi, Calenda, Meloni, Schlein. C'è n'è per tutti nel mio spettacolo che non contiene metafore, ma nomi e cognomi».


Cosa direte oggi al pubblico?
«Racconteremo in maniera dettagliata il programma. Ad un certo punto chiederemo agli spettatori di scegliere tra due diversi inni. Se ne vedranno delle belle».


Quale è il ruolo scenico di Diego Cassani?
«Lui è il mio portavoce».


Che cosa ha fatto di così eclatante per meritarsi questo ruolo?
«Lui ha un'argomentazione fortissima. Dice: se Casalino è riuscito a fare il portavoce di Conte, perché io non dovrei farlo di Gene Gnocchi?».


Avete anche voi una piattaforma speciale?
«Sì, ma noi le abbiamo dato un nome glamour. Invece di chiamarla piattaforma Rousseau, l'abbiamo denominata piattaforma Brigitte Bardot».


La vera Brigitte Bardot però, nel frattempo ha perso un po' di smalto e lucidità.
«Questo a noi non importa. Vogliamo ricordarcela sempre come la diva di una volta».


A cos'altro sta lavorando?
«Sto finendo di scrivere un romanzo che uscirà in autunno per La Nave di Teseo».


Chi è il protagonista?
«Un uomo che perde la moglie. Lei ha avuto un aneurisma durante un rapporto sessuale con il suo amante. Questo è il preambolo. Lo so, non è proprio spiritoso».


A quale parte di sé dà voce la scrittura?
«Ho sempre scritto. Per me è un gesto naturale».


Due mogli e cinque figli: un felice esempio di famiglia allargata. Come è cambiata la sua vita da quando è diventato nonno?
«Un mese dopo essere diventato nonno, a gennaio di quest'anno, mi hanno scelto per la pubblicità di un montascale. Insomma,dall'inizio del 2023, sono la Ferragni della terza età».


Da conoscitore delle regole del calcio (ha giocato da ragazzo nella serie C), come ha vissuto lo scudetto del Napoli?
«Meritatissimo. In campo sono stati tutti bravissimi ma, se posso dire la mia, il giocatore che mi ha colpito di più è stato Stanislav Lobotka. Non solo perché il suo ruolo di centrocampista è stato anche il mio, ma perché in assoluto è un fenomeno».

Teatro Parioli, via G.Borsi 20, stasera ore 21.

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