A16 anni non leggeva, a 26 si è laureata: il riscatto di Chloe, dislessica e con deficit di attenzione

Grazie alla sua forza di volontà, però, Chloe ha ricominciato da zero appena ha avuto una seconda possibilità, questa volta offerta da un progetto finanziato dal suo Comune in Scozia

A16 anni non leggeva, a 26 si è laureata: il riscatto di Chloe, dislessica e con deficit di attenzione
di Chiara Bruschi
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Lunedì 3 Luglio 2023, 06:56 - Ultimo aggiornamento: 07:52

Laddove il sistema scuola ha fallito, la tenacia di una giovane 16enne ha avuto la meglio. Chloe McRoberts, infatti, si è riuscita a laurearsi con il massimo dei voti alla Glasgow Caledonian University. E fin qui, potrebbe non esserci nulla di strano. Se non fosse che, già adolescente, Chloe non sapeva né leggere né scrivere. Queste gravi lacune, in aggiunta a problemi di natura comportamentale, l'avevano spinta ad abbandonare la scuola senza una qualifica. Grazie alla sua forza di volontà, però, Chloe ha ricominciato da zero appena ha avuto una seconda possibilità, questa volta offerta da un progetto finanziato dal suo Comune in Scozia, che ora spera possa essere di ispirazione per aiutare altri bambini. «Mi sono resa conto di essere dislessica verso la terza elementare - ha raccontato la giovane alla BBC Radio Scotland - E quando sono arrivata a circa sei anni, mio padre è morto e questo ha reso le cose più difficili». La ragazza ha raccontato di aver attraversato momenti bui a scuola, con continui problemi «in aula, non solo per quanto riguarda la lettura, la scrittura e i numeri». Oltre alle complessità legate all'apprendimento, c'erano infatti quelle comportamentali: «In seguito mi è stato diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione e iperattività», ha spiegato.
E quando ha iniziato la scuola secondaria, la situazione è addirittura peggiorata perché non aveva più a disposizione alcun tipo di supporto. «Non ero in grado di sedermi e lavorare in classe, ma volevo tanto poterci stare», ha raccontato. «Era come se le cose avessero un senso nella mia testa, ma quando uscivo e producevo il lavoro, non ne avevano più». E mentre la frustrazione si accumulava, la sua sembrava una strada senza via di uscita. La madre, costretta a lasciare il lavoro per dedicare tutte le sue attenzioni alla figlia, ha dovuto ritirarla dalla scuola, senza che avesse concluso il ciclo di studi.

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IL SOSTEGNO

A darle il supporto di cui aveva bisogno, racconta, è stato il progetto Learning Shop del South Ayrshire Council. «Mi hanno riportato alle basi - ha spiegato - siamo ripartiti dall'alfabeto, abbiamo ripassato i sostantivi e gli aggettivi».
E perfino altri aspetti «che normalmente non si considerano, come rafforzare la forza muscolare del mio braccio per poter scrivere». E la distanza che nel frattempo si era creata con i suoi coetanei, non l'aveva spaventata. Chloe si è dimostrata determinata a recuperare e, soprattutto, ad andare oltre: «Sapevo di avere la forza di andare all'università, ma mi sembrava così lontana. Mi ci sono voluti più di dieci anni per arrivarci. Per questo sono molto orgogliosa di me stessa». Nel frattempo, Chloe ha anche imparato il linguaggio dei segni, che spera le permetterà di abbattere un'ulteriore barriera con le persone. «Spero di fare la differenza, questo è il mio obiettivo», ha spiegato. Una missione che è già iniziata visto che si è impegnata ad aiutare i bambini in diverse scuole.

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