Dal nostro inviato
BENEVENTO - Stretta in un vestitino bianco, ma colorata (nel sorriso e nell'ottimismo) come i suoi piatti, Benedetta Parodi "cucina" la sua ricetta di vita. La giornalista, conduttrice e scrittrice, è ospite della settimana edizione del BCT Festival di cinema e tv di Benevento. E si racconta.
Signora Parodi, non ci sarà troppa cucina in giro? Tv, social e show. In cosa pensa di differenziarsi?
«Io sono stata la prima.
La cucina italiana ormai si divide tra innovazione e tradizione.
«Io sono una grande sostenitrice della contaminazione: senza contaminazione non ci sarebbero neanche i piatti della grande tradizione, penso che ci sia sempre buon gusto e un palato che sappia riconoscere cosa è buono e cosa è cattivo. Poi si può mangiare di tutto: alcune ricette è giusto che siano codificate: non sopporto che si venga criticati perché si aggiunge la cipolla a una amatriciana o si usa la pancetta affumicata invece che il guanciale in una carbonara. Detto questo, oggi la cucina italiana è fortemente contaminata da tanti ingredienti che sono arrivati, come frutta esotica o salmone. Sono passi avanti. L'importante è che la tradizione resti, noi italiani non perderemo mai la nostra identità».
Secondo lei è giusto pagare cifre folli per cenare dagli chef stellati?
«La scelta è tua: se ci vai lo sai che vieni castigato, a volte ti va bene altre ti va male. Io vedo l'alta cucina come una mostra espressionista, di un'arte difficile da capire. Se invece mangi l'amatriciana è come se andassi al cinema. Alla mostra ci vai ogni tanto, al cinema tutti i giorni».
Gli chef famosi, da Barbieri a Cannavacciuolo, li invidia?
«Li conosco tutti. Quando ho esordito più di 10 anni fa c'era diffidenza: prima c'erano solo loro, le pratiche erano complicate per la riuscita dei piatti, io ho scardinato quasta cosa: ho tirato fuori gli spinaci surgelati e loro si sono scandalizzati. Ma poi hanno capito che la cucina è stata apprezzata e siamo diventati amici. Io ho imparato molto da loro, li ho avuti tutti ospiti, si “ruba” qualcosa. Ho grande stima e ammirazione per loro, che sono degli artisti».
Lei scrive anche libri: quasi fosse una missione, oggi si legge sempre meno.
«Ma non è così vero. I ragazzi, spinti da trend di TikTok ma anche da libri orribili che vengono pubblicizzati, leggono di più. Partendo anche dalla base di un libro sciocco o leggero, si può trovare il gusto tra una pagina e l'altra e poi si può salire nella scala della lettura. Rispetto a una decina di anni fa, c'è curiosità, si legge di più, è un trend positivo».
L'addio di Fabio Fazio l'ha colpita?
«Undici anni fa sono stata il primo volto famoso ad arrivare a Discovery, prima di me c'erano solo personaggi che facevano l'architetto e sono stati portati in televisione: io sono stato il primo talent, che era già talent, ad andare in un canale così. E' giusto che ci si evolva: lavorando a Discovery sono felice che la famiglia si allarghi».
Il suo rapporto con il gossip? Ha un marito famoso (il giornalista sportivo Fabio Caressa) e in qualche modo state sempre un passo indietro alle copertine e ai rumors.
«Sono totalmente ignorante di gossip: io credo che finisci preda dei fotografi se non fai la vita casalinga mia e di Fabio, che andiamo a lavorare e torniamo a casa. Ogni tanto andiamo a qualche cena, però siamo due persone che hanno una vita normale. La nostra forza è la normalità».
Il suo obiettivo futuro? Cosa le manca?
«Televisivamente mi piacerebbe portare una sorta di "Menù di Benedetta" in televisione, perché me lo chiedono tutti: penso che sia una cosa che potrebbe funzionare sempre. Dal punto di vista dell'editoria, mi piacerebbe avere la costanza di scrivere un romanzo. Non un giallo sicuramente, magari un fantasy o qualcosa di autobiografico, tutti i giornalisti in fondo in fondo sognano di scrivere un romanzo».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout