«Prostitute e tossici per strada: il posto di polizia è necessario»

«Prostitute e tossici per strada: il posto di polizia è necessario»
2 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Marzo 2021, 05:01
L'ALLARME
«Alle 8.10 di domenica mattina erano già in funzione lungo via Canali. Sono l'emblema di un degrado incredibile. Già siamo costretti a stare tante ore dentro casa, per questa pandemia che è sempre più opprimente e difficile da sopportare, almeno in quei pochi momenti che uno esce sarebbe bello non assistere a certi spettacoli in mezzo alla strada, lungo i marciapiede, tra persone a spasso con bambini». Il grido d'allarme e rabbia che si leva da Fontivegge non può essere ignorato. Anche se non è una novità. Perché racconta una situazione che nella zona sembra essere tornata a farsi particolarmente delicata.
Sicuramente un anno di restrizioni, zone rosse e coprifuoco sta rendendo a tutti la vita difficile ma è chiaro come le cose non possano che diventare ancora più serie per chi quotidianamente si trova a dover fare i conti con una realtà che parla non solo di palesi violazioni delle attuali regole adottate per contrastare la diffusione del coronavirus ma anche della constatazione di un degrado che inevitabilmente si trasforma in rabbia per sentirsi abbandonati dalle istituzioni e nel percepire un continuo senso di insicurezza.
LA ZONA CALDA
Nel fluttuare di situazioni emergenziali che caratterizzano buona parte dell'area intorno alla stazione, negli ultimi tempi la zona particolarmente calda viene localizzata lungo via Canali e aree limitrofe. Questo per la presenza di persone che si prostituiscono e che di fatto, secondo quanto raccontato dai residenti, coprono buona parte della giornata. Alla presenza ormai tristemente consolidata di prostitute in passaggio fin dal mattino, ecco che nelle ultime settimane si è aggiunta quella di transessuali che (sempre stando a quanto racconta e sottolinea chi in zona ci vive e lavora) di fatto coprono la fascia oraria che va dal pomeriggio fino all'ora di del coprifuoco, ma c'è anche chi sostiene come l'orario delle ventuno sia abbondantemente superato non solo da loro ma anche da chi è in cerca di emozioni a pagamento. Presenze che creano e comportano degrado e scene non particolarmente belle da vedere.
Ma c'è di più. C'è una presenza continua di tossicodipendenti che la pandemia non sembra in alcun modo scalfire. E anche in questo caso, al degrado si aggiunge un senso forte di insicurezza. Ci sono segnalazioni di furti, qualche giorno fa non è stato risparmiato neanche lo zainetto di un bambino, e di traffici continui di spacciatori per soddisfare la richiesta pressante della dose quotidiana. Ma, purtroppo, c'è anche chi si trova a dover assistere al passaggio di tossicodipendenti con l'ago ancora al braccio o a chi si inietta la dose sotto i suoi occhi. Situazioni che vengono raccontate anche attraverso lo spazio social di Progetto Fontivegge. «Rivendichiamo con forza più militari e il famoso posto di polizia, non più procrastinabile» dice Giulietto Albioni, residente e uno degli amministratori di Progetto Fontivegge. Una questione particolarmente sentita nella zona di Fontivegge, quella del posto fisso. Con una richiesta firmata qualche anno fa da oltre 1500 persone fin qui delusa.
Michele Milletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA