Mala movida, notti da incubo tra ubriachi e cori da stadio

Mala movida, notti da incubo tra ubriachi e cori da stadio
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Lunedì 1 Novembre 2021, 05:01
IL CASO
«A un certo punto, nonostante la doppia finestra, ho messo i tappi alle orecchie per dormire. Ma li sentivo pure con quelli...». Cronaca di un'altra notte di mala movida, e senza nemmeno il sollievo rappresentato dal fatto che essendo domenica il fine settimana delle notti a tutto urla ed eccessi è finito, perché a questo giro c'è stata la razione ulteriore della notte di Halloween.
Centro storico, zona Porta Sole: l'incubo fine settimana per i residenti prosegue. Un problema, quello dei giovani e meno giovani il curi diritto a divertirsi arriva a ledere quello delle persone a riposarsi, sicuramente comune a molti centri storici di molte città ma che altrettanto sicuramente non può alleviare le sofferenze e la rabbia di chi certi comportamenti particolarmente sopra le righe, e che spesso sfociano in problematiche di ordine pubblico e in commissione di reati, è costretto a subirli. «Perché - ci tiene a sottolineare un abitante proprio della zona di Porta Sole - qui il problema non è che non si vuole che la gente non passi le serate in centro. Il problema è che c'è bisogno di far capire che non possono fare come gli pare. Che i muri delle abitazioni non sono vespasiani, che le auto ferme in sosta non vanno danneggiate, che le panchine non sono gradoni dello stadio. Oltre, ovviamente, che non possiamo essere un pippatoio di cocaina perché siamo più riparati dai controlli rispetto a piazza Danti, piazza IV Novembre e corso Vannucci...».
Un incubo che collega la zona di Porta Sole con quella di via Bartolo, piazza Alfani, via delle Cantine e via Ulisse Rocchi: pezzi di centro storico non solo vicini e comunicanti, ma anche uniti dal fatto di essere (a parte via Bartolo) un po' più periferici rispetto alle piazze e al corso.
«Erano quasi le due del mattino e ancora li sentivo urlare e cantare a squarciagola - sottolinea un altro residente della zona - senza dimenticare che nella notte tra sabato e domenica è pure cambiata l'ora e dunque hanno avuto ancora più tempo per divertirsi, loro, e non dormire, noi». Il giorno dopo racconta ancora il solito spettacolo della domenica mattina tra bottiglie sparse, muri maleodoranti e tracce piuttosto evidenti di imbrattamenti. Una problematica che con il passare dell'estate non sembra accennare a diminuire. Spiegabile, anche, con il fatto che diversi tra discoteche e club non hanno riaperto per via delle restrizioni imposte per l'allerta-Covid e dunque con una popolazione giovanile che inevitabilmente resta in centro anche dopo la chiusura dei bar e e fino alle prime ore dell'alba.
Dal centro a Fontivegge. Da residenti arrabbiati ad altri imbufaliti per un quartiere che definiscono sempre più dequalificato a causa di un senso di degrado che giudicano difficile da arrestare. Giulietto Albioni, uno dei portavoce di Progetto Fontivegge sottolinea «lo squallido spettacolo nei primi 100 metri di via Canali, di 6 prostitute rom intente a contrattare con clienti le loro prestazioni alle 17.45 di domenica».
Mi. Mi.
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