IL DRAMMA
«Sono di mio fratello». Un groppo in gola, le lacrime a

IL DRAMMA «Sono di mio fratello». Un groppo in gola, le lacrime a
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Lunedì 6 Settembre 2021, 05:00
IL DRAMMA
«Sono di mio fratello». Un groppo in gola, le lacrime a offuscare i contorni di oggetti comunque troppo familiari per non essere riconosciuti. I vestiti e lo zaino trovati ieri assieme a un cadavere dal volto irriconoscibile sono di Alfio Farabbi, il 56enne partito una mattina di quasi due mesi fa da Villa Pitignano per i Sibillini e mai più tornato.
L'uomo, delle cui sorti si è interessato anche il programma Chi l'ha visto?, esce di casa con la sua Smart la mattina del 13 luglio. Con il passare delle ore aumenta la preoccupazione dei familiari, specie dopo aver scoperto che ha lasciato il cellulare a casa. La denuncia ai carabinieri di Ponte San Giovanni fa scattare le ricerche. Poche ore dopo l'auto viene individuata a Pintura di Bolognola, alle pendici di uno dei percorsi dei Sibillini di cui Farabbi è appassionato. Al punto che in diversi nella zona diranno ai soccorritori della task force messa in piedi dalla prefettura di Macerata che quella nella foto loro mostrata è una «faccia conosciuta». Ma di Alfio nessuna traccia. Al punto che, dopo quindici giorni senza risultati, lo stesso prefetto decide di sospendere le ricerche.
Siamo alla fine di luglio, e cosa sia accaduto ad Alfio Farabbi è ufficialmente un mistero: sui Sibillini non lo cerca più nessuno, e tra soccorritori e carabinieri c'è chi arriva a ipotizzare che quelli del cellulare a casa e dell'auto nel parcheggio di Pintura possano essere stati dei diversivi per indirizzare le ricerche in una zona e invece allontanarsi da tutt'altra parte.
Il silenzio e il mistero sui Sibillini vengono però squarciati dalla richiesta di aiuto che ieri mattina un escursionista ha inviato ai carabinieri: in un sacco a pelo scuro nella zona (come riporta viverecamerino.it) tra Pizzo Acuto e Forcella del Fargno, lungo un sentiero alternativo passando per un'area pic nic, c'è un uomo morto con il viso in stato di decomposizione. Si rimette in moto la macchina dei soccorsi: i carabinieri di Camerino, i forestali di Fiastra, protezione civile, vigili del fuoco e soccorso alpino perché la zona è impervia e anche far arrivare il medico legale è complicato. Viene avvertita la famiglia di Farabbi, il fratello parte e dopo diverse ore, intorno alle 15, si trova di fronte quel volto irriconoscibile, ma all'interno il sacco a pelo ha ben conservato vestiti e zaino: «Sono di Alfio». La salma ora è alla camera mortuaria di Camerino dove saranno eseguiti altri esami per avere la conferma definitiva che si tratti di lui.
Michele Milletti
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