Gubbio Host chiede lo stop alla tassa di soggiorno e difende l'assessore fatto fuori dalla giunta

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Sabato 16 Gennaio 2021, 05:00
IL CASO
GUBBIO Crisi economica sempre più devastante, gli operatori turistici con albergatori e ristoratori in testa lanciano un disperato grido d'allarme: «Non vogliamo rimanere soli, urge un piano di salvataggio». Si fa sentire l'associazione Gubbio Host, che manda segnali al sindaco Stirati chiedendo l'azzeramento dell'imposta soggiorno dovute dalle imprese per l'ultimo quadrimestre 2020 e l'annullamento o la revisione di Tari e Imu. Il sodalizio entra anche nel rimpasto di giunta difendendo a spada tratta Oderisi Nello Fiorucci, nel vano tentativo di indurre il sindaco a ripensare la già decisa rimozione dall'assessore al turismo, fino a raccogliere tutta la delicatezza del momento esprimendo «profonda inquietudine e preoccupazione. A oggi non sono pervenute misure degne per sostenere il blocco operativo che le attività hanno dovuto subire. Il bilancio del 2020 ha segnato un freno economico profondo, impossibile da risanare e il 2021 si è aperto con l'incertezza di un Paese a pezzi. La città attraversa una crisi economica che causerà la chiusura di molte realtà». Le prospettive? «Ci troviamo a fare i conti con gravose tasse nazionali e locali con un altro blocco in periodo per Gubbio da sempre florido. Temiamo che per tanti non sarà possibile recuperare il gap con i mesi trascorsi e neppure onorare tutto il carico fiscale».
Gubbio Host ha anche deciso di non aderire all'iniziativa nazionale di ieri #ioapro, ritenendo che «aprire in questo momento significherebbe infrangere leggi e avere multe che non ci si può permettere» per aderire all'altra campagna #ioaprosoloinsicurezza con una luce accesa due ore ieri sera come forma di protesta.
Massimo Boccucci
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