«Facciamo i Ceri a numero chiuso»

«Facciamo i Ceri a numero chiuso»
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Giovedì 19 Agosto 2021, 05:00
LA PROPOSTA
GUBBIO C'è chi torna alla carica sulla festa dei Ceri. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha ufficializzato la rinuncia alla prospettiva di un'edizione straordinaria l'11 settembre, rimandando tutto al 15 maggio 2022. Ma il gruppo Ceri 2020, con ex Capodieci e ceraioli di diversa età, che a giugno era già uscito allo scoperto, rilancia la proposta di organizzare la festa entro quest'anno per garantire la continuità «evitando se possibile un secondo definitivo annullamento causa Covid, in attesa di poter tornare in futuro a una forma tradizionale».
È stato depositato in Comune un protocollo ritenuto in linea con le norme di contrasto al virus e si propone «una forma molto ristretta», a cui ha lavorato un comitato tecnico interno al gruppo, composto da esponenti del mondo medico-scientifico ed esperti del settore sicurezza «con il valore aggiunto di essere ceraioli e dunque conoscere le esigenze e peculiarità». Il protocollo prevede la realizzazione di una bolla all'interno delle mura del centro storico e lo svolgimento dell'Alzata dei Ceri e la corsa lungo l'itinerario cittadino fino in cima al monte Ingino, il tutto in poche ore e per preservare - evidenziano i promotori - l'essenza autentica dell'omaggio al patrono. All'interno delle mura, è proposta la presenza di un massimo di tremila ceraioli (mille per ogni Cero), con green pass e tampone negativo, chiamati a partecipare attivamente alle fasi essenziali.
Si sono esposti, come comitato tecnico, l'ingegnere Luca Tasso, esperto in prevenzione e sicurezza e piani di emergenza ed evacuazione, e il dottor Vincenzo Ambrogi, direttore dell'unità di chirurgia toracica al dipartimento scienze chirurgiche del policlinico Tor Vergata, con gli ex Capodieci sangiorgiari Vittorio Fiorucci e Massimo Panfili. Viene chiesto al sindaco «di farsi carico della necessità di sottoporre questo progetto all'attenzione del prefetto e di individuare una data utile». Viene anche richiamato quanto fatto altrove per le manifestazioni tradizionali, come lo scorso 14 agosto i Candelieri di Sassari, una delle cinque feste con le macchine a spalla gemellate con i Ceri e patrimonio dell'Unesco. Per il gruppo, la motivazione fondamentale del protocollo per «la situazione pandemica che non consente soluzioni alternative ma soprattutto è l'impossibilità di avere per maggio 2022 la certezza assoluta che la festa possa svolgersi come noi la conosciamo. Il rischio di dover annullare i Ceri per il terzo anno non è da escludere e dunque è necessario pensare fin d'ora a un'ipotesi ristretta che potrebbe essere adottata anche prima della fine del 2021». C'è il timore che l'attesa «potrebbe protrarsi molto a lungo a scapito delle più giovani generazioni, che rischiano di abituarsi a non averla più, e dei più anziani che si chiedono se mai potranno rivedere almeno una volta i Ceri».
Massimo Boccucci
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