Scuola, oggi la prima campanella: la situazione in provincia di Latina

Scuola, oggi la prima campanella: la situazione in provincia di Latina
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Lunedì 13 Settembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 11:19

«Alle studentesse e agli studenti auguriamo un buon inizio di anno scolastico». Inizia così il video messaggio dell'Assessore alla scuola della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, diffuso ieri sui canali social dell'amministrazione. A Latina sono 26.478 gli studenti degli istituti superiori che lunedì torneranno sui banchi di scuola. Di questi quasi la metà, 10.130, nel solo capoluogo. «Un anno scolastico che facciamo in presenza e che dobbiamo mantenere in presenza dice Di Berardino - Questo è possibile grazie ad un'importante campagna vaccinale messa in atto dalla Regione Lazio, dalla disponibilità di tanti giovani e del corpo docente. Ora dobbiamo arrivare fino in fondo».
Novità per il trasporto pubblico. Sia il Cotral, sia l'Astral per conto del Comune hanno previsto rimodulazione e integrazione del servizio sulla base del doppio turno di ingresso a scuola - alle 8 e alle 9:40 - definito nelle scorse settimane al tavolo coordinato in Prefettura. Dieci i mezzi aggiuntivi messi a disposizione dall'Astral per un totale di 1.300 km al giorno in più. Da oggi entra in vigore il nuovo libretto orario, già disponibile sul sito di Csc Mobilità (link: https://bit.ly/3yXf6uN).
 «Abbiamo investito tante risorse per mettere autobus e mezzi, anche privati, a disposizione delle scuole - ha aggiunto Di Berardino - Risorse significative sono state investite anche da parte del Ministero dell'Istruzione a favore dei Comuni, delle Province e delle stesse scuole, finalizzate ad interventi di manutenzione, protezione individuale e per consentire il rafforzamento della didattica.

Il protocollo conclude l'Assessore- va sempre e comunque rispettato, dunque distanziamento e mascherine dove servono, per garantire a tutti noi, un anno in presenza, anche per recuperare quelle competenze così fondamentali in questa fase storica, in cui il paese e la Regione Lazio, sono chiamate a ridefinire il proprio modello di sviluppo».

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