Latina, nessuna discarica vicino alla Plasmon, i consulenti del Comune: sito non idoneo

Latina, nessuna discarica vicino alla Plasmon, i consulenti del Comune: sito non idoneo
di Andrea Apruzzese
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Martedì 23 Febbraio 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 09:50

Il sito sulla strada Migliara 45, accanto allo stabilimento della Plasmon a Latina non è adatto per ricevere il sito di stoccaggio del secco residuo. È quanto emerge dalla relazione consegnata ieri al sindaco del capoluogo, Damiano Coletta, dai due tecnici incaricati dell'analisi del sito, Giorgio Libralato e Massimo Amodio. I due, al termine di una approfondita relazione, hanno espresso un chiaro parere di «non idoneità» del sito.

Il parere si basa sull'esame di diversi elementi di analisi: in primo luogo c'è quello geologico, con la vicinanza a corpi idrici importanti, che poi si gettano nel mare Tirreno lungo il Rio Martino; seguono poi criticità per quanto concerne l'elemento viabilità, e infine quello della prossimità alle abitazioni. In base a tutti questi elementi, il sindaco Coletta comunicherà ora a Provincia e Regione il diniego del Comune ad accogliere il sito di stoccaggio del secco residuo sui terreni della Migliara 45. Coletta, inoltre, lo comunicherà stamattina anche al Consiglio comunale, in una seduta appositamente convocata, su richiesta dei consiglieri di opposizione. «Adesso si volgerà lo sguardo su altre realtà - commenta il presidente della Provincia Carlo Medici, che ha ricevuto la notizia dal primo cittadino - sarà opportuno convocare ora l'assemblea dei sindaci, per riorientare la decisione su un altro sito».

Tra i territori che erano stati indicati dai tecnici di via Costa, figuravano anche Aprilia, Cisterna, Fondi, Gaeta, Priverno, Minturno, ma l'attenzione si era da subito concentrata sulle aere del capoluogo, di Aprilia, di Fondi, cui seguirono però le polemiche dei territori stessi. Per Latina, in particolare, forti dubbi erano stati espressi dai sindacati confederali per la vicinanza al sito della Plasmon, da quelli dei pescatori, per la vicinanza con Rio Martino, da Coldiretti e Confagricoltura per gli effetti sul comparto agricolo, dai comitati dei residenti. Coletta aveva quindi scelto di affidare a Libralato e Amodio uno studio approfondito della compatibilità del sito. Esame dal quale è ora emerso un parere di non idoneità che porterà il Comune a esprimere il diniego a ospitare il sito di stoccaggio del secco residuo. La decisione sul sito è però urgente, come la Regione ha più volte ricordato in queste settimane alla Provincia. In campo c'è anche un commissario, nominato dal Tar, per individuarlo, con cui Coletta intenderà confrontarsi.

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