Corden, scade la cassa integrazione: licenziamenti dietro l'angolo

Corden, scade la cassa integrazione: licenziamenti dietro l'angolo
di Francesca Balestrieri
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Sabato 26 Marzo 2022, 09:07

 Doveva tenersi lo scorso 23 marzo un nuovo incontro con il prefetto di Latina Maurizio Falco, i sindacati di categoria e i vertici dell'azienda Corden Pharma a cui lo stesso prefetto aveva chiesto di presentarsi al tavolo con proposte serie per il futuro. A rischio infatti ci sono, oltre ai circa 60 lavoratori che sono stati dichiarati in esubero, anche tutti gli altri dipendenti considerando che l'azienda, a causa dei forti aumenti derivanti dalle bollette, ha bloccato alcuni reparti. Il 30 comunque è stato convocato l'incontro in Regione in cui i sindacati insisteranno sul prolungamento della Cassa integrazione, essendo stato approvato il decreto che prevede l'estensione di ulteriori 26 settimane da utilizzare entro il 31 dicembre per le aziende coinvolte in tavoli di crisi.

La Corden Pharma nel primo incontro che si è svolto in Unindustria in cui non è stato raggiunto un accordo, aveva detto No al prolungamento dell'ammortizzatore considerando che quei lavoratori hanno spiegato sono effettivamente in esubero. Secondo la Cgil però «Senza un ulteriore periodo di cassa integrazione, è a rischio il futuro di tutti e 300 dipendenti diretti di Corden Pharma, oltre che di tutte quelle realtà che orbitano nell'indotto» s. La cassa integrazione scadrà il 9 aprile e se in Regione non si riuscirà a raggiungere l'accordo, partiranno le lettere di licenziamento. «Abbiamo accompagnato la società anche verso l'affitto del ramo d'azienda della piattaforma ecologica da parte della Itelyium, operazione che ad oggi non si è ancora conclusa e che la Corden dà per tramontata spiegano i segretari Sandro Chiarlitti e Antonio Parente - Operazione, quest'ultima, finalizzata a salvare posti di lavoro oltre che a riossigenare le casse della Corden e dei suoi creditori. Ogni giorno che passa, le nostre preoccupazioni per il futuro dell'intero stabilimento non fanno altro che crescere». Da qualche giorno è stata temporaneamente interrotta, a causa dell'incremento dei costi energetici e del posticipo di consegne richiesto da un cliente, la produzione nell'intero reparto chimico, e anche nella piattaforma ecologica. Anche questi lavoratori sono in cassa integrazione. Il timore è su prossime fermate temporanee anche per il reparto di produzione destinato ai farmaci oncologici. I sindacati sperano che l'incontro del 30 marzo in Regione possa dare qualche speranza ai lavoratori.
Francesca Balestrieri
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