LA CONCENTRAZIONE
Segue la Lombardia (2,1 miliardi lordi, 1,4 miliardi netti) e la Campania (1,5 miliardi lordi, 966 milioni netti). Tra i capoluoghi di regione, il primato spetta a Roma con 2,4 miliardi di euro lordi (1,5 miliardi netti). A seguire Milano (1,1 miliardi lordi, 753 milioni netti) e Napoli (915 milioni lordi, 564 milioni netti). Può apparire bizzarra la maggior concentrazione nel Lazio (che ha poco più della metà degli abitanti della Lombardia e un Pil inferiore) ma a quanto pare il dato dipende da Roma e provincia, che hanno una maggiore polverizzazione dei debiti e quindi una maggiore frequenza di debiti di fascia medio-bassa (in buona parte multe, cartelle Inps e bollo auto regionale) che, messi insieme, fanno volume. Nella classifica per regioni, dopo Lazio, Lombardia e Campania, si posiziona la Puglia (1,1 miliardi di euro lordi, 724 milioni netti) e a seguire Toscana (931 milioni lordi e 634 milioni netti), Veneto (815 milioni lordi, 536 milioni netti), Emilia Romagna (772 milioni lordi, 507 milioni netti), Piemonte/Valle d’Aosta (721 milioni lordi, 494 milioni netti) e Calabria (574 milioni lordi, 363 milioni netti). In fondo alla graduatoria il Trentino Alto Adige con un controvalore lordo di 119 milioni, per un importo al netto della rottamazione pari a 82 milioni di euro. Tra i capoluoghi di regione, alle spalle di Roma, Milano e Napoli, figurano tra i primi Bari (509 milioni lordi, 327 milioni netti), Torino (416 milioni lordi, 281 milioni netti), Firenze (261 milioni lordi, 173 milioni netti), Cagliari (233 milioni lordi, 131 milioni netti), Perugia (218 milioni lordi, 121 milioni netti), Bologna (203 milioni lordi, 143 milioni netti), Venezia (144 milioni lordi, 93 milioni netti) e Genova (141 milioni lordi, 98 milioni netti). Il tempo delle statistiche lascia ora il campo a quello dei versamenti. Entro giugno, Agenzia delle entrate-Riscossione ha inviato ai contribuenti, in risposta alla domanda di adesione, la “Comunicazione delle somme dovute” che contiene anche i bollettini di pagamento in base alla scelta effettuata (da una a un massimo di 5 rate nel caso di cartelle relative a carichi affidati in riscossione nell’anno 2017, con scadenza prima rata il prossimo 31 luglio, oppure da una a un massimo di 3 rate nel caso di cartelle contenenti carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2016, con scadenza prima rata il 31 ottobre), oltre al modulo per l’addebito in conto corrente.
I VERSAMENTI
Saltare anche solo una rata, è bene ricordarlo, fa saltare il diritto all’agevolazione. È possibile pagare presso la propria banca, agli sportelli bancomat (ATM) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con il proprio internet banking, agli uffici postali, nei tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale di Agenzia delle entrate-Riscossione e con l’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa e, infine, direttamente agli sportelli del fisco.
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