Contingente italiano in Libia, i militari arrivati a Misurata

Contingente italiano in Libia, i militari arrivati a Misurata
di Ebe Pierini
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Venerdì 23 Settembre 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 18:41
Hanno poggiato gli anfibi sul suolo libico i militari italiani che saranno impegnati nell’operazione “Ippocrate”. Nella notte tra mercoledì e giovedì soldati e mezzi sono sbarcati al porto di Misurata. Le operazioni si sono svolte senza alcun tipo di problema. La nave San Marco era partita da Livorno, dove si erano imbarcati i paracadutisti di Siena, dopo il via libera della Difesa. Poi aveva fatto scalo ad Augusta, in Sicilia, e da lì era ripartita per la Libia. 

OPERAZIONI DI SBARCO
Nella mattinata di ieri, dopo aver ultimato le operazioni di sbarco, la nave anfibia della Marina Militare ha lasciato le acque libiche ed è ripartita alla volta del porto di Salerno dove arriverà nei prossimi giorni e dove verranno imbarcati altri materiali che serviranno al proseguimento della missione. Da lì riprenderà di nuovo il largo in direzione Misurata. Nei giorni scorsi una piccola aliquota di militari, composta da 6 medici e un nucleo per la sicurezza, era giunta in Libia con voli militari per approntare un Role 1, vale a dire una piccola struttura di 12 posti letto per effettuare triage e pronto soccorso.

Ora è sbarcato in Libia anche tutto il resto del contingente che conta in totale circa 300 uomini. Entro tre settimane il Role 2, l’ospedale da campo italiano che sarà allestito nell’aeroporto di Misurata, sarà pienamente operativo e potrà ospitare 50 posti letto oltre a sale operatorie e rianimazione. Una missione di camici bianchi e mimetiche.
L’operazione era stata illustrata dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, assieme al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, lo scorso 13 settembre, intervenendo alle commissioni parlamentari di Difesa ed Esteri. A chiedere il supporto dell’Italia, era stato il primo ministro libico Fayez al Serraj con una lettera indirizzata al premier Renzi con la quale si chiedeva l’invio di un ospedale da campo per la cura dei soldati libici feriti durante i combattimenti contro i miliziani dell’Isis a Sirte. Negli ultimi mesi si sono registrati 300 morti e 1.800 feriti tra i militari fedeli al nuovo governo di Tripoli il cui insediamento procede comunque con non poche difficoltà.

IL PERSONALE
Il 15 agosto scorso si è svolta la prima ricognizione sanitaria in loco per verificare le condizioni generali in vista del dispiegamento del contingente italiano. Pochi giorni dopo, il 23 agosto, c’era stato un sopralluogo tecnico logistico. Con lo sbarco di mercoledì notte di fatto si completa il dispiegamento del primo contingente militare straniero che mette piede in Libia, ufficialmente invitato dalle autorità libiche. Complessivamente opereranno a Misurata 65 tra medici e infermieri, provenienti per la maggior parte dal policlinico militare Celio di Roma e 135 militari incaricati di fornire supporto logistico generale che si occuperanno di manutenzione dei mezzi, comunicazioni, mensa. A garantire la sicurezza saranno 100 paracadutisti del 186° reggimento della brigata Folgore. A loro sarà affidato il ruolo di monitorare il perimetro dell’area in cui saranno impiegati medici e paramedici oltre ad assicurare protezione durante gli spostamenti. Il 186° della Folgore è erede di quel reggimento che ha combattuto la battaglia di El Alamein e negli ultimi anni ha operato in Libano, Iraq, Somalia, Bosnia, Albania, Kosovo e Afghanistan. Personale addestrato a fronteggiare ogni minaccia.

GLI SMINATORI
Opereranno su tre turni e si muoveranno sui mezzi blindati Lince. In Libia è giunto anche un team di militari dell’8° reggimento genio di Legnano con compiti di bonifica di eventuali ordigni. Anche la componente sminatori è fondamentale in missioni delicate come questa e in contesti operativi pericolosi come quello rappresentato dal territorio libico. Previsto l’impiego di un C27J dell’Aeronautica Militare che sarà utilizzato qualora fossero necessarie evacuazioni strategiche. Al largo delle coste libiche sarà presente anche una nave del dispositivo dell’operazione Mare Sicuro.

In realtà l’Italia aveva già assistito numerosi feriti libici, trasportati nel nostro Paese e ancora attualmente in cura presso il policlinico militare Celio di Roma e altre strutture pubbliche della capitale. Quindici militari libici erano giunti lo scorso 11 gennaio a bordo di un C130J della nostra Aeronautica Militare da Misurata. Altri 13 erano giunti il 13 maggio. Infine in 11 erano giunti a Roma il 26 giugno. La Farnesina ha inviato 4 spedizioni di farmaci e supporti sanitari destinati all’ospedale di Misurata e a quelli limitrofi di Harawa e Beni Walid. Inoltre a fine settembre, prenderà il via l’attività addestrativa, in acque internazionali, nell’ambito della missione Eunavformed, a favore di 80 unità della guardia costiera e della marina libiche. Sarà impegnato il personale della nostra Marina Militare a bordo di nave San Giorgio.
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