Legittima difesa, il sottosegretario Molteni: «Dai grillini ci aspettiamo lealtà, legge nel contratto di governo»

Legittima difesa, il sottosegretario Molteni: «Dai grillini ci aspettiamo lealtà, legge nel contratto di governo»
di Marco Conti
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Venerdì 30 Novembre 2018, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 11:27
Sottosegretario Molteni, avete festeggiato il varo del decreto sicurezza e ora subito sotto la legittima difesa. Sui temi che la interessano siete avanti ma lei sa che alla fine gli elettori decidono con la tasca?
«Nel ripristino della legalità in questo Paese quello che la sinistra non ha fatto in cinque anni noi lo stiamo facendo in cinque mesi. In materia economica e fiscale, di rilancio della crescita e degli investimenti c’è la manovra economica che arriverà presto in aula e quello sarà la risposta ai problemi economici del Paese. Sono sicuro che saremo in grado di dare risposte convincenti alle categorie economiche e produttive sulle quali si regge questo Paese. Ma nella legge di Bilancio c’è anche molto per la sicurezza».
Ovvero?
«Per prima cosa le risorse per la polizia di Stato con il ripristino degli organici. Ottomila uomini in più a presidio del territorio».

Torniamo alla legittima difesa. Tempi brevi o lunghi come dicono i grillini?
«Il 5 di dicembre il testo già votato al Senato passa in Commissione alla Camera».
Però quando il ddl venne approvato al Senato il M5S disse che intendevano cambiarlo
«Stiamo lavorando. Questo governo sta in piedi grazie al confronto continuo e costante. L’abbiamo avuto sullo “spazzacorrotti”, sulla sicurezza e lo abbiamo avuto sulla legittima difesa. Quindi il 5 dicembre si parte e l’anno prossimo porteremo a casa anche questa norma».
Ed è sicuro che il M5S non chiederà correzioni?
«Con il ministro Bonafede abbiamo trovato una sintesi importante al Senato e sono certo che lo troveremo alla Camera. La legittima difesa è nel contratto di governo ed è uno dei tasselli fondamentali della politica della Lega. Come abbiamo ottenuto e dato grande lealtà e correttezza sui temi fondamentali dell’azione nostra e del M5S, altrettanto accadrà».
Il decreto sicurezza è passato e voi della Lega avete festeggiato. Le molte assenze sui banchi del M5S non hanno rovinato la festa?
«Assolutamente no. La grande soddisfazione resta per un decreto storico, memorabile. Una giornata importate per la sicurezza del Paese ottenuta con grande lavoro e piena condivisione con gli amici delM5S. Il testo è stato oggetto di confronto con loro e il risultato dell’aula è frutto del lavoro di Matteo Salvini».
Però Di Maio e Fico si sono guardati bene dal votare il testo
«Ho seguito il decreto dall’inizio alla fine e l’intesa con il M5S è stata sempre piena anche perchè il tema della sicurezza e del contrasto alla criminalità organizzata sta a cuore a tutta la maggioranza».
L’arrivo dei voti di Forza Italia e FdI indicano che la Lega ha una maggioranza di riserva?
«Significa solo che è un ottimo decreto, scritto bene. Il fatto che sia stato votato contro solo da quella sinistra che nella scorsa legislatura ha gestito una politica fallimentare sull’immigrazione, vuol dire che è contiene ottime misure».
Sugli immigrati?
«Ma non solo. Ci sono misure importanti a favore dei sindaci e della polizia locale. A cominciare dall’uso del Taser, strumento di difesa e non di offesa. Il fatto che le polizie locali possono accedere alla banca dati delle polizie interforze. I 90 milioni di euro sulla videosorveglianza. Il carcere per i parcheggiatori abusivi. L’estensione del daspo per mantenere la sicurezza urbana. La possibilità delle amministrazioni locali di poter fare assunzioni in deroga di vigili urbani. La norma sugli sgomberi. L’introduzione del reato di accattonaggio molesto». 
Nel contratto di governo non c’è il Global Compact. che accadrà quando se ne discuterà in aula?
«Io sono drasticamente contrario a questo inno all’immigrazione globale. Sono fortemente contrario perchè sancisce un’equiparazione tra migrante economico e profugo. Contrario perché sancisce il diritto ad emigrare come diritto inalienabile e afferma che l’immigrazione è uno strumento di ricchezza e umanità».
Tutti motivi opinabili?
«Non lascio ad un ente sovranazionale la difesa dei confini e delle frontiere del mio Paese».
Quindi come vota la maggioranza?
«Vedremo dopo la manovra e troveremo la quadra come abbiamo sempre fatto».
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