Gazebo, Matteo stacca tutti nei sondaggi, ma secondo è il neorottamatore Emiliano

Gazebo, Matteo stacca tutti nei sondaggi, ma secondo è il neorottamatore Emiliano
di Diodato Pirone
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Venerdì 10 Marzo 2017, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 08:30
L’ex premier Matteo Renzi nettamente in testa e, a sorpresa, il presidente della Puglia Michele Emiliano secondo, avanti al ministro della Giustizia, il ligure Andrea Orlando. Affluenza ai gazebo, infine, stimata poco oltre quota 2 milioni di persone. E’ questo il quadro che comincia ad emergere dai primi sondaggi sulle primarie del Pd fissate per la fine di aprile. Mancano ancora una quarantina di giorni all’appuntamento e dunque l’attenzione degli italiani verso l’evento è ancora tiepida e, soprattutto, può ancora succedere di tutto a partire dal fronte giudiziario. Tuttavia, anche se da verificare, si possono iniziare a leggere i trend di fondo di questa competizione elettorale.

Il primo è evidente: Matteo Renzi, nonostante l’esplosione del caso Consip, mantiene una presa consistente sull’elettorato di area Pd. Ieri un sondaggio riservato commissionato dai renziani lo dava al 64,7%, un dato che conferma e amplifica il 61% registrato il 24 febbraio da un carotaggio effettuato da “Scenari Politici Winpoll” e reso noto dall’Huffington Post. Quest’ultimo sondaggio aveva registrato per primo il lieve vantaggio di Emiliano su Orlando, con il primo dato a quota 21% forse per il suo profilo di maggiore rottura neorottamatrice e il secondo, più da sinistra classica, al 18%. Anche secondo Swg, Emiliano ha 3-4 punti di vantaggio su Orlando, il cui principale problema al momento sarebbe la notevole indecisione (22%) del suo elettorato nel sostenerlo fino in fondo. Il sondaggio ancora riservato vede un leggero ampliamento della forbice fra i due sfidanti a favore di Emiliano. 

IL TREND
Ma va detto che non tutti i sondaggisti danno in vantaggio il governatore della Puglia sul ministro ligure. «I nostri dati vedono Renzi ben oltre il 50% e i due sfidanti intorno al 20% ciascuno con qualche cosina in più per Orlando», assicura Antonio Noto direttore dell’Ipr Marketing.
Secondo le risposte raccolte a fine febbraio dall’Istituto Piepoli, e diffusi da Affariitaliani.it, Matteo Renzi sarebbe al 65% e Michele Emiliano e Andrea Orlando (sostanzialmente alla pari) si dividerebbero il restante 35%.
Anche per Fabrizio Masia, direttore di Emg Acqua, Renzi sarebbe nettamente primo con Emiliano in vantaggio di qualche punto su Orlando. «Ma è davvero troppo presto per trarre conclusioni - mette le mani avanti Masia -. Un solo dato è chiaro: il vantaggio di Renzi resta forte nonostante le vicissitudini del Pd successive al referendum. Invece i dati di Emiliano e Orlando potrebbero subire molte oscillazioni perché per ora il presidente della Regione Puglia può contare soprattutto sulla mobilitazione dei suoi conterranei pugliesi che sono più numerosi dei liguri vicini a Orlando».

Ma come sono percepiti dagli italiani i due sfidanti di Renzi? «E’ presto per dirlo - risponde Masia - Tuttavia noto che Emiliano ha qualche appeal in più verso i giovani. Una categoria che Renzi non riesce ad attrarre in misura sufficiente. L’ex premier invece domina presso gli ultra 55enni e nei segmenti più attivi della società».

E Orlando? Gli giova o lo danneggia il “tifo” che per lui fanno ampi segmenti della nomenklatura democrat? «Gli italiani non hanno ancora messo bene a fuoco le primarie e i personaggi della competizione che al momento, secondo noi, dovrebbe raccogliere la partecipazione di un paio di milioni di italiani, quindi un numero consistente ma meno alto delle tornate precedenti», spiega Masia.
L’opinione prevalente fra i sondaggisti, comunque, è che Renzi - a meno di colpi di scena imprevedibili al momento - dovrebbe superare quota 50%, il che gli garantirebbe l’elezione a segretario senza compromessi e il controllo dell’Assemblea e della Direzione del Pd.
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