Francoforte al via con gli acquisti di bond francesi

Francoforte al via con gli acquisti di bond francesi
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Martedì 21 Ottobre 2014, 06:03
L'OPERAZIONE
ROMA L'ultima volta era toccato al governatore Jean-Claude Trichet, nel 2011, puntare anche ai covered bond per rianimare il mercato del credito. Ieri è toccato a Mario Draghi battezzare il terzo piano di acquisto di obbligazioni garantite varato dalla Bce.
Si parte con i titoli francesi, spiega una nota della stessa Bce. E pare che la mano di Francoforte sia arrivata ieri su una quota del debito a breve francese che figura nel portafoglio di Societe Generale e Bnp Paribas. Qualche dettaglio in più sullo shopping dovrebbe arrivare oggi visto che la Bce ha deciso di comunicare informazioni sui titoli detenuti in portafoglio per scopi di politica monetaria ogni settimana, a partire da proprio da oggi. A dicembre è attesa poi la seconda asta Tltro.
Non è una sorpresa per il mercato che Francoforte abbia scelto i titoli francesi per i primi acquisti. Già, perché se è vero che il 90% del mercato globale dei covered bond ha base in Europa, tra Danimarca, Germania, Spagna, Francia e Svezia, secondo gli operatori ci sono almeno quattro emissioni in particolare destinate a finire nel mirino degli uomini di Draghi: due spagnole, una tedesca e una francese, appunto.
I DUBBI

Va detto, però, che manca l'obiettivo da raggiungere. Questa volta la Bce non ha messo sul tavolo l'importo massimo degli acquisti, così come non l'ha fatto nel caso degli annunciati acquisti di Abs (Asset baked securities) che partiranno entro fine anno. Draghi si è sbilanciato soltanto parlando di «un universo potenziale di mille miliardi di euro», nulla di più. Di qui i dubbi del mercato, convinto che non basteranno gli acquisti di obbligazioni garantite e di Abs (prestiti impacchettati in un unico titolo), a sbloccare i bilanci delle banche e liberare risorse da mettere a disposizione del credito alle imprese. Forse la manovra in campo da spalmare in due anni, con la missione del «ritorno dell'inflazione a un livello vicino al 2%», servirà a rianimare un mercato ormai poco liquido come quello delle cartolarizzazioni di prestiti bancari, ancora soffocato dopo la crisi dei mutui subprime. Ma di qui a smuovere il credito, il passo è il lungo, dicono gli analisti. Anche perché la seconda tranche di acquisto di covered bond, nel 2011, non ha poi avuto il successo sperato. L'Eurotower aveva annunciato l'acquisto di 40 miliardi di bond, ma acquistò soltanto 13,5 miliardi, con il 37-38% di operazioni sul mercato primario. Il copione potrebbe ripetersi. Inoltre, non è scontato che le banche siano disposte a cedere degli asset che non hanno un haircut (uno sconto, ndr) penalizzante nel caso di utilizzo come collaterali per le operazioni della Bce.
E poi, non va dimenticato che le obbligazioni garantite non richiedono accantonamenti particolarmente penalizzanti (come invece gli Abs) al fine della valutazione del capitale di rischio. Ecco perchè il mercato spera invece su un piano di acquisti di titoli pubblici Ue, modello Fed.
Roberta Amoruso
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