Briciu, in Consiglio le istanze della comunità romena

Briciu, in Consiglio le istanze della comunità romena
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Mercoledì 20 Ottobre 2021, 05:02
LA STORIA
Dorin Adrian Briciu, 48enne di Lugoj, è il primo romeno eletto al Consiglio comunale di Sezze. Arrivato nel 2003, oggi è perfettamente integrato. Sposato, ha una figlia di 22 anni e lavora come collaboratore al Caf Uila. Briciu, della lista Sezze Futura, ha ottenuto 390 preferenze. Un ottimo risultato, se si considera che l'ultimo degli eletti ha avuto 136 voti. «Questo risultato afferma - lo devo all'impegno della comunità romena che vive a Sezze e ai tanti amici che mi sono fatto qui in questi anni. Vorrei però sottolineare un altro dato: la lista Sezze Futura è arrivata prima nella coalizione a sostegno di Sergio Di Raimo. Abbiamo fatto un lavoro di squadra, restando uniti». Una sottolineatura non casuale. Briciu ha tentato la corsa da consigliere altre due volte senza riuscirci, in quota al Pd. «Quando il Pd vinceva ed era il primo partito aggiunge - La seconda volta nel 2017, sono stato il primo dei non eletti. Ora, nonostante abbiamo perso come coalizione, Sezze Futura è arrivata prima e io sono stato eletto». Che tipo di opposizione farà? «Ho tanto da imparare, qualunque decisione la prenderò con Sezze Futura, prima ancora che con la coalizione. Quanto prima farò un incontro con la comunità romena per raccogliere istanze e rappresentarle in Consiglio». Qual è il problema principale che i suoi connazionali vivono arrivando a Sezze? «Questioni burocratiche legate all'abitazione. Quando hai il contratto di lavoro non subito ti fanno il contratto d'affitto e quando te lo fanno scade quello di lavoro. E' un problema grosso». Sezze Romano è stata ribattezzata Sezze rumeno anche in un saggio di Luigi Fattorini sulle politiche di sicurezza e immigrazione? «Sì, una volta quando a Sezze eravamo 6.000, oggi siamo meno di 2.000. Sono andati via in tanti, per cercare lavoro altrove. Molti sono tornati in Romania». Quasi 2000 residenti avrebbero potuto votarla «No, perché oltre alla residenza occorre l'iscrizione nella lista aggiunta, e non tutti si sono iscritti. I romeni che avrebbero potuto votare sono circa 800, molti però in questo periodo sono fuori per lavoro».
R.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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