Assemblato con oggetti comprati online. Così il Titan è stato costruito dal Ceo di Oceangate Stockton Rush. Cercando su internet i prodotti che potessero essere utili per il sommergibile. Non, quindi, componenti pensati e realizzati appositamente per le immersioni. Ma apparecchi trovati con una ricerca su Google. Questo, almeno, per quanto riguarda la parte interna del mezzo subacqueo. Non poco, visto che lì si trovava il "cervello" del batiscafo.
I segreti svelati
È un ingegnere che ha contribuito allo sviluppo del Titan a svelare che molti dei componenti del sommergibile erano "di serie".
L'approccio
Il numero uno della società di immersioni non ha mai fatto mistero del suo approccio "off-the-shelf", ovvero con oggetti pronti per l'uso. Alla CBS ha detto di aver acquistato diversi pezzi da un negozio di articoli da campeggio. Si tratta di Camping World, uno dei rivenditori più conosciuti negli Stati Uniti. Qui ha comprato la luce che illuminava il mezzo all'interno. Certo, si può pensare che sia sufficiente. Ma è davvero sicuro viaggiare negli abissi con componenti che non siano stati ideati per quelle profondità? Insomma, tanto pressapochismo. Forse voluto, perché così Rush poteva apparire più scaltro di quanto fosse. Per far sembrare straordinario tutto ciò che era riuscito a fare. Del tipo: "Risparmiando sono riuscito a ottenere lo stesso dei concorrenti, che pagano molto di più". Un modo di lavorare, tuttavia, che è stato fallimentare.
Le critiche
Nel 2018, la Marine Technology Society - importante organismo di professionisti del settore marino - ha scritto a Rush esprimendo "unanime preoccupazione" per quello che ha definito l'approccio "sperimentale" di OceanGate.
Il sottile equilibrio
Rush ha parlato più volte dell'equilibrio tra innovazione e sicurezza, affermando in un'intervista del 2019 che il progresso nel campo dell'esplorazione oceanica è stato frenato dall'eccesso di regole.