Gli eccessi dei ristoranti di Saint-Tropez hanno stupito i turisti. La meta non è mai stata alla portata di tutti e quindi i prezzi non dovrebbero far notizia. Eppure alcune pratiche dei locali (come la mancia di 500 euro di un cliente italiano ritenuta «troppo bassa») hanno costretto la sindaca, Sylvie Siri, a spiegare che no, a Saint-Tropez «accogliamo dignitosamente i nostri clienti». Eppure tra le stradine della località della costa azzurra il malessere si diffonde sempre di più.
In spiaggia spesa minima di 1.500 euro a testa o 100.000 a tavolo
«Durante una serata recente, questa spiaggia che conosciamo bene ha richiesto una spesa minima di 1.500 euro a testa», ha raccontato a Nice Matin un habitué che difficilmente tornerà a Saint-Tropez. Ma non è finita qui. Il reportage racconta di una spiaggia di Ramatuelle che per la festa nazionale belga del 21 luglio aveva chiesto 100.000 euro per un tavolo "premium".
Il caso della mancia troppo bassa
Nelle scorse ore è diventata virale la storia del cliente italiano che in un ristorante aveva lasciato 500 euro di mancia. Eppure quella cifra non è bastata. «Un amico che pensava di essere stato generoso lasciando 500 euro è stato inseguito.
Pur rivendicando il coté “esclusivo” di Saint Tropez, la sindaca Siri è stata costretta ad ammettere che dei limiti sono stati superati. La sindaca ha già convocato tutti i commercianti a una riunione a fine stagione per «bonificare» le pratiche e «accogliere in modo più dignitoso» la clientela. Nel mirino non soltanto le mance, astronomiche e pure obbligatorie («in Francia – ha ricordato la sindaca – il servizio è compreso e quindi la mancia è a discrezione del cliente») ma anche l’abuso del “minimum spending”, con tavoli riservati a clienti che accettano di spendere non meno di una data somma. «È una pratica assimilabile all’estorsione, una forma di racket» ha dichiarato la sindaca.