Navalny dimesso dall'ospedale. Mosca: «È libero di tornare se vuole»

Navalny dimesso dall'ospedale. Mosca: «È libero di tornare se vuole»
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 19:43

Alexei Navalny è stato dimesso dallo Charité di Berlino. E il dissidente russo avvelenato col Novichok si è fatto vivo come nei giorni scorsi su Instagram, lasciandosi immortalare in un parco della capitale tedesca dove ha ironizzato sulle sue condizioni: «Dallo specchio mi ha guardato una creatura del Signore degli anelli!». È pronto ad affrontare una «lunga riabilitazione» e lo farà per ora in Germania il nemico numero uno di Vladimir Putin, il quale ha fatto sapere dal canto suo che Navalny è libero di tornare in Russia, «se vuole».

Navalny, le immagini della bottiglia di plastica che forse conteneva il Novichock

Nessuno rivela dove si trovi o dove intenda soggiornare l'oppositore dello zar, che continua ad essere un obiettivo sensibile: bersaglio di chi voleva farlo fuori e non ci è riuscito. La comunicazione è stata assunta dalla sua portavoce e i suoi amici in Germania rimandano rigorosamente a lei. Anche il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, ha affermato oggi di non essere a conoscenza di dove si trovi. Intanto, i medici dello Charitè hanno notificato all'opinione pubblica, in un settimo comunicato, il miglioramento delle condizioni di Navalny, affermando di ritenere «possibile una guarigione completa, alla luce del decorso osservato finora e delle condizioni attuali» del paziente, che ha trascorso 32 giorni in ospedale, 24 dei quali in terapia intensiva. «Eventuali conseguenze di lungo periodo potranno essere valutate solo nel corso del tempo», hanno aggiunto però nella nota.

Navalny su Instagram dopo l'avvelenamento: «Respiro da solo e mi mancate».

 

Navalny, cosa ha scritto su Instagram

Lui stesso, qualche ora dopo, ha dato notizie di sé: «Il giorno è arrivato, evviva! I medici hanno deciso che l'ulteriore recupero non richiede un trattamento ospedaliero, ma una normalizzazione della vita. Camminare, passare del tempo con la famiglia, la routine dei movimenti quotidiani. E ora, oplà, sto già arrancando per il parco in pantaloni di tre taglie più grandi», ha scritto su Instagram. «Per la prima volta sono stato portato davanti a uno specchio, dopo 24 giorni in terapia intensiva (di cui 16 in coma). E dallo specchio mi ha guardato un personaggio del film 'Il Signore degli anellì. E credetemi, non era un elfo». L'ironia sembra la sua cifra del momento. Ô l'arma che ha usato anche per replicare ai contenuti di una telefonata fra Putin e Macron, pubblicati da Le Monde. Il presidente russo avrebbe detto al capo dell'Eliseo che Navalny si è avvelenato da solo. E il superstite gli ha fatto il verso: «Mi sono cucinato il Novichok». In una situazione internazionale tesissima - con i rapporti fra Mosca e l'Occidente precipitati proprio di fronte all'attentato chimico al politico 44enne - Alexei è ancora fortemente a rischio.

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Il piano era probabilmente che non riuscisse a lasciare il suo hotel a Tomsk, ha ribadito il braccio destro Leonid Volkov, in un'intervista rilasciata alla Frankfurter Allgemeine am Sonntag. Nel colloquio col giornale ha sottolineato ancora una volta che l'uso del Novicohok non è plausibile senza l'autorizzazione del leader del Cremlino. «Putin ha deciso l'annientamento fisico del suo più importante rivale. E questo significa che non gli interessa più molto della sua immagine», ha concluso, azzardando un parallelismo fra le tante vittime oggi sulla coscienza di Putin e quelle che pesavano su Adolf Hitler prima del '38. In questo confronto inquietante la Crimea sarebbe «la sua terra dei Sudeti e la Bielorussia la sua Austria».


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Первый раз меня подвели к зеркалу, через 24 дня в реанимации (из которых 16 в коме). Из зеркала на меня посмотрел персонаж фильма «Властелин колец». И поверьте, это был совсем не эльф. Я ужасно расстроился: подумал, что меня никогда не выпишут. Но врачи продолжали делать своё чудо, я занимался с физиотерапевтом, ел, старался больше спать (самая большая проблема до сих пор). Последние дни мне даже уже разрешали выходить на общий балкон 2 раза по 5 минут в день. Правда, от балкона было ещё больше тоски: погода отличная, солнце светит, внизу какие-то парки и деревья, а я в палате. Но вот день пришёл - ура! После 32 дней в госпитале врачи решили, что дальнейшее восстановление требует не стационарного лечения, а нормализации жизни. Ходить, проводить время с семьей. Прогрузиться в рутину ежедневных движений. И вот - хоп - я уже ковыляю по парку в штанах на три размера больше. Первым делом попросил отвезти меня куда-нибудь, где есть деревья. Планы пока простые: физиотерапевт каждый день. Возможно, реабилитационный центр. Стоять на одной ноге. Полностью вернуть контроль над пальцами. Держать баланс. Забавно, я мечтал научиться ездить на вейк-борде за катером по волне и научился этим летом. А теперь учусь стоять на одной ноге. Всякие смешные штуки обнаружились. Например, я не могу кидать мяч левой рукой. Даже поймать могу, а кинуть - нет. Мозг просто не хочет делать это движение. Или писать от руки. До последнего времени не получалось в строчку. Все время в столбик начинал. Реабилитация, в общем. Ещё раз огромное спасибо всей команде врачей клинике «Шарите» и профессору Экарду лично. Они сделали невероятную работу. Всем вам спасибо за поддержку 💪. Она была и остаётся очень важной. Не думайте, что я не знаю, что пишите. Как только я начал более-менее соображать, мне читали комменты. Буду, кстати, стараться немного больше времени проводить в соцсетях. Вчера приходила нейропсихолог, делала тесты, проверяя, не поглупел ли я. Спрашиваю: чего делать, чтобы быстрее вернуться с точки зрения не только физической, но и головы. Ответ понравился: читайте больше, пишите в соцсети. Играйте в видеоигры. Надо узнать, можно ли получить в больнице рецепт на PS 5.

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