Navalny, il vice aggredito: «Volevano farmi a pezzi, ma ho solo un braccio rotto»

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Leonid Volkov da Vilnius: volevano farmi a pezzi, ho braccio rotto

Roma, 13 mar. (askanews) - Leonid Volkov, stretto alleato del leader dell'opposizione russa morto in carcere Alexei Navanly, subito dopo essere stato dimesso dall'ospedale ha pubblicato un video sul suo account Telegram, il primo da quando è stato aggredito a Vilnius, in Lituania, dove vive. Volkov, 43 anni, ha promesso di voler "lavorare e non arrendersi". L'aggressione, che gli ha lasciato un braccio rotto, è stato "un caratteristico saluto da banditi di San Pietroburgo", città Natale del presidente russo Vladimir Putin, ha sottolineato.

 

"Sono a casa, Grazie molte per le vostre parole di sostegno. È un po' dura, ma è okay, è gestibile. È stato un piacere leggere tutto quello che mi avete scritto. È doppiamente bello leggerlo realizzando di essere ancora vivo".

 

"Volevano tagliarmi a pezzi. Una persona mi ha aggredito con un martello da taglio vero appena fuori casa, nel cortile. Mi ha colpito la gamba circa 15 volte. In qualche modo, la gamba è rimasta intatta, fa male camminare, ma dicono che non c'è nessuna frattura. Ma il mio braccio è rotto. Guarirà con il tempo. La cosa principale è che lavoreremo e non ci arrenderemo".

 

"Non sono pronto a fare commenti. Eccetto quello ovvio che questo era uno sfacciato, tipico, caratteristico saluto da banditodi San Pietroburgo. Ciao anche a te Vladimir Vladimirovich (Vladimir Putin)".