Secondo la procura i due giornalisti erano stati trovati in possesso di documenti governativi riservati, accuse contestate dai due e dai loro legali, per i quali l'intera operazione era una trappola costruita per impedire ai cronisti di riferire quanto stava avvenendo. L'articolo dei due pubblicato a febbraio 2018, mentre erano sotto processo, è valso loro il Premio Pulitzer. «L'Onu a Myanmar considera il rilascio di Wa Lone e Kyaw Soe Oo un passo in direzione di una maggiore libertà di stampa e un segnale dell'impegno in direzione della transizione verso la democrazia di Myanmar», ha commentato il coordinatore Knut Ostby.
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