Nell'articolo sul Wp, giornale cui Khashoggi collaborava, la sua fidanzata racconta come si erano conosciuti e innamorati, i loro sogni di sposarsi e vivere insieme, dipingendolo come un "patriota", un giornalista indipendente che combatteva per la libertà e la democrazia nel suo Paese, di cui sentiva molto la mancanza. «Jamal - scrive ancora Cengiz - aveva fatto sentire la sua voce contro l'oppressione, ma ha pagato con la vita per la richiesta di libertà del popolo saudita, Se è morto, e spero che non sia questo il caso, migliaia di Jamal nasceranno oggi, nel giorno del suo compleanno.
La sua voce e le sue idee si riverbereranno, dalla Turchia all'Arabia Saudita, e attraverso il mondo. L'oppressione non dura per sempre. I tiranni prima o dopo pagano per i loro peccati».
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