Iran annuncia nuova alleanza navale (anti Usa) dei Paesi dell'Oceano Indiano: «Libereremo la regione dalle forze non autorizzate»

In passato, gli incidenti militari nel Golfo Persico hanno scatenato forti tensioni politiche: il rischio è che questi possano verificarsi nuovamente

L'Iran annuncia una nuova alleanza navale (anti Usa) dei Paesi dell'Oceano Indiano: «Libereremo la regione dalle forze non autorizzate»
5 Minuti di Lettura
Sabato 3 Giugno 2023, 16:28 - Ultimo aggiornamento: 17:35

Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti (Eau), Oman, Qatar, Iraq, India e Pakistan. Sono questi gli otto Paesi che formeranno una nuova alleanza navale nelle zone settentrionali dell’Oceano Indiano. Lo ha annunciato il capo della Marina iraniana Shahram Irani, citato dall’agenzia di stampa Fars, sottolineando che «presto assisteremo alla liberazione della regione dalle forze non autorizzate».

 

Cambiamenti strategici

Nel Golfo Persico gli Stati Uniti rappresentano un’importante presenza navale, osteggiata dall’Iran. Dalla base del Bahrein, la Quinta flotta americana pattuglia le acque della regione e ispeziona regolarmente le navi in acque internazionali per contrastare eventuali traffici di armi. In passato, gli incidenti militari nel Golfo hanno scatenato forti tensioni politiche. Il rischio è che questi possano verificarsi nuovamente. L’annuncio di una nuova alleanza navale da parte dell’Iran fa seguito al recente riavvicinamento tra la Repubblica islamica e l’Arabia Saudita, che secondo gli esperti ha portato e porterà a importanti cambiamenti strategici nella regione. «Quasi tutti gli Stati litoranei delle aree settentrionali dell’Oceano Indiano hanno capito che solo la loro cooperazione collettiva può risolvere la sicurezza nella regione», ha osservato Irani, sottolineando che «la regione sarà presto libera da qualsiasi forza straniera illegittima».

L’Iran e l’Oman «hanno tenuto diverse esercitazioni militari in passato e si sta sviluppando anche la coalizione navale trilaterale di Iran, Russia e Cina, che tiene esercitazioni annuali», ha aggiunto il capo della Marina di Teheran. Non ha approfondito in quale forma si svilupperà l’alleanza che, a suo parere, si concretizzerà presto.

L’accordo

L’Iran ha recentemente cercato di ricucire i suoi rapporti tesi con diversi stati arabi del Golfo. A marzo, Arabia Saudita e Iran hanno posto fine a sette anni di ostilità con un accordo mediato dalla Cina, sottolineando la necessità di stabilità regionale e cooperazione economica. Le relazioni si erano interrotte nel 2016 a seguito dell’esecuzione in Arabia Saudita di un religioso sciita che provocò tumulti con occupazione delle sedi diplomatiche saudite in Iran. Il riavvicinamento prevede la riapertura delle ambasciate e lo scambio di personale diplomatico, la riattivazione dei due precedenti accordi sulla cooperazione economica (firmato nel 1999) e sulla sicurezza (2001), l’istituzione di una Camera di commercio bilaterale per promuovere le delegazioni commerciali e favorire la stabilità dei rapporti d’affari. A mediare, nella fase finale dei negoziati, è stata la Cina che mira a estendere la sua influenza in quest’area fondamentale di approvvigionamento energetico. Come rilevano gli esperti di Mercato Globale, grazie alla cooperazione bilaterale su settori strategici la Cina si sta affermando come interlocutore di riferimento in un Medio Oriente sempre più diversificato in termini di alleanze e partnership anche a seguito del parziale ritiro statunitense dalla regione. Iran e Arabia Saudita competono da decenni per l’egemonia nell’area e mantengono profonde divergenze su varie questioni (Yemen, Libano, Iraq), ma lo sviluppo del commercio e il processo di diversificazione economica sono legati a doppio filo alla stabilità delle rotte e alla sicurezza. La guerra in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi (sostenuti e armati dall’Iran), è un ostacolo agli investimenti esteri in Arabia Saudita, primo esportatore di petrolio al mondo, che dovrà affrontare anche la minor domanda di idrocarburi da parte dell’Europa impegnata in importanti progetti di transizione energetica. La politica estera saudita punta quindi ad allentare le tensioni con l’Iran con pragmatismo, spiegano gli analisti di Mercato Globale, per salvaguardare la sicurezza nazionale e creare un ambiente stabile per lo sviluppo economico delineato nella strategia Vision 2030. Se l’Arabia Saudita tenta di ridurre le tensioni per accrescere il suo ruolo, la firma dell’accordo per l’Iran rappresenta un tentativo di uscire dall’isolamento internazionale. Il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell’Iran Ali Shamkhani ha così commentato l’accordo: «Rimuovere le incomprensioni nelle relazioni tra Teheran e Riyadh porterà sicuramente a migliorare la stabilità e la sicurezza regionali, nonché ad aumentare la cooperazione tra le nazioni del Golfo Persico e il mondo dell’Islam per gestire le sfide attuali».

La minaccia

La nuova alleanza navale rafforzerà ulteriormente i rapporti e il riavvicinamento dell’Arabia Saudita con l’Iran ha frustrato gli sforzi di Israele per isolare l’Iran diplomaticamente. Durante la parata militare della Giornata delle forze armate, lo scorso 18 aprile, il presidente iraniano Ebrahim Raisi è tornato a minacciare Israele: «I nemici, in particolare il regime sionista, sanno bene che qualsiasi minima azione contro il nostro Paese comporterà una dura risposta da parte delle forze armate, che porterà alla distruzione di Haifa e Tel Aviv». Israele è sospettato di avere condotto attacchi contro l’Iran dopo il naufragio dell’accordo sul nucleare stretto con le potenze mondiali. Raisi ha anche ribadito che gli Stati Uniti devono lasciare il Medioriente. Porte aperte, invece, all’Arabia Saudita, pur non nominata esplicitamente. «La mano delle nostre forze armate stringe calorosamente quella delle nazioni vicine che intendono portare sicurezza nella regione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA