Iowa, con i caucus repubblicani di lunedì parte la caccia allo sfidante di Joe Biden. I sondaggi premiano Trump, le incognite maltempo e "infiltrati"

L'ex presidente è dato al 48%, molto staccati Nikki Haley e Ron DeSantis. Come funzionano i caucus e perché il voto in Iowa è il primo passo verso le presidenziali

Iowa, con i caucus repubblicani di lunedì parte la campagna per le presidenziali. I sondaggi premiano Trump, le incognite maltempo e "infiltrati"
di Gianluca Carini
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Domenica 14 Gennaio 2024, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 11:44

L'anno delle presidenziali americane è pronto a partire ufficialmente con i caucus repubblicani in Iowa. Nel piccolo stato bagnato dai fiumi Mississippi e Missouri, il favorito è Donald Trump, stimato per i sondaggi al 48% (in lieve calo rispetto a dicembre), con Nikki Haley intorno al 20% (in crescita) e Ron DeSantis al 16% (anche lui in discesa). Se i democratici da quest'anno hanno optato per il voto via posta (i risultati si sapranno il 5 marzo), i repubblicani continuano invece questa tradizione, con le consultazioni che inizieranno domani lunedì 15 gennaio dalle 19 ora locale. Anche se l'incognita maltempo e quella di "infiltrazioni dem" potrebbero riservare qualche colpo di scena.

I caucus come primo atto delle presidenziali

Il termine "caucus" indica quelle assemblee elettive aperte agli iscritti dei partiti. Agli occhi di un europeo, assomigliano più a riunioni di condominio che a consultazioni ufficiali. Questo perché si tengono in luoghi pubblici o privati (come parrocchie, scuole, palestre) con i sostenitori dei vari candidati che si posizionano fisicamente in angoli diversi per indicare il loro preferito e cercano di convincere gli altri a seguirli (oppure si vota invece per alzata di mano). Le regole cambiano di stato in stato. Considerato uno swing state (stato in bilico, a differenza dei safe state, per tradizione blu o rossi), l'Iowa da circa mezzo secolo ospita il primo passo delle elezioni presidenziali. Anche se, essendo piuttosto piccolo (circa 3 milioni di abitanti) e rurale, la sua incidenza sul risultato finale è relativa: all'esito del voto darà alla convention repubblicana meno del 2% dei delegati totali, divisi in modo proporzionale tra i candidati a seconda del risultato. I delegati rappresentano poi il proprio stato alle convention nazionali del partito, che a loro volta esprimono il candidato presidente. Il metodo dei caucus in realtà è ormai molto minoritario. Nella maggior parte degli Stati si usano le primarie: ossia un'elezione regolata a livello locale in cui gli elettori scelgono con voto segreto i loro candidati preferiti.

Temperature polari e rischio "infiltrati"

Il grande favorito in Iowa è come detto Donald Trump. Inseguito dai giudici, a fine dicembre l'ex presidente è stato escluso dalle primarie del Colorado: una decisione presa dalla Corte suprema locale sulla base del 14esimo emendamento, che impedisce a funzionari coinvolti in insurrezioni o rivolte contro la costituzione di ricoprire incarichi pubblici. Una sentenza analoga era arrivata in precedenza in un altro stato, il Maine. Alla base c'è il coinvolgimento di Trump nell’assalto al Campidoglio del 2021 (rispetto al quale c'è un processo in corso). L'ex presidente nel frattempo ha presentato ricorso alla Corte suprema federale (dove la maggioranza dei giudici è di nomina repubblicana). Nell'immediato, però, Trump deve preoccuparsi piuttosto del maltempo in Iowa, dove le temperature sono scese sotto i -30 gradi e le strade sono in gran parte ghiacciate. Dato che si vota di sera, molti (magari i trumpiani, contando sull'ampio margine) potrebbero scegliere di rimanere a casa. Altri analisti sottolineano invece il rischio di "infiltrazioni" democratiche.
In Iowa infatti ci si può registrare fino all'ultimo per votare e, di conseguenza, qualche elettore dem potrebbe votare dei candidati repubblicani ritenuti più "deboli". In ogni caso, la strada verso le presidenziali del 4 novembre è pronta a partire.

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