Centinaia di palestinesi seminudi, in ginocchio, le mani dietro la schiena dopo la resa. Vicino a loro palazzi semidistrutti e i soldati israeliani. Queste immagini, provenienti dall’interno della Striscia di Gaza, sono state rilanciate sia dai media dello Stato ebraico sia sui social. Ed è stato spiegato: molti terroristi di Hamas si stanno arrendendo. Dove è avvenuto tutto questo? Secondo i primi riscontri al Nord, nella zona vicino a Jabiliya, dove si trova un campo profughi (ma si tratta di edifici veri e propri, non una tendopoli) già colpito da vari bombardamenti da quando è scattata la reazione di Israele al massacro compiuto il 7 ottobre da Hamas. Fonti palestinesi contestano quelle immagini, sostenendo che gli uomini seminudi non sono combattenti di Hamas, ma civili. Dice Daniel Hagari, portavoce dell’Idf (esercito israeliano): «Jabaliya e Shejaiya sono “centri di gravità” per i terroristi. Si nascondono sottoterra, escono allo scoperto e noi li combattiamo. Li arrestiamo tutti e li interroghiamo». Ieri si è alzata di nuovo la tensione tra Onu e Israele. Il segretario generale Antonio Guterres ha annunciato che invocherà l’applicazione dell’articolo 99 per Gaza: gli consente di portare un tema all’attenzione del Consiglio di sicurezza. Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen: «Il mandato di Guterres è un pericolo per la pace nel mondo. La sua richiesta di attivare l’articolo 99 e l’appello per un cessate il fuoco a Gaza rappresentano un sostegno all’organizzazione terroristica Hamas e un’approvazione dell’assassinio di anziani, del rapimento di bambini e dello stupro di donne». Secondo il ministero della Sanità palestinese (controllato da Hamas) sono più di 17mila le vittime dall’inizio della guerra. «Israele deve fare di più per proteggere i civili durante le operazioni militari» ha ripetuto anche ieri il segretario di Stato americano, Antony Blinken. Una intervista video di una tv araba, rilanciata però sui social soprattutto dagli israeliani, mostra una donna palestinese della Striscia lamentarsi per la carenza di cibo e dire: «Quando arrivano gli aiuti umanitari, quelli di Hamas li prendono tutti per loro, a noi ci cacciano con la violenza». Altre immagini mostrano come stia crescendo la rabbia, quanto meno in una parte della popolazione, contro Hamas. Dentro la Striscia c’è chi si sta chiedendo: le condizioni di vita di noi palestinesi di Gaza sono migliorate o peggiorate dopo il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre?
MINACCE
Anche l’esercito israeliano sta avendo delle perdite e ieri tra i militari uccisi c’era il figlio di un ministro del governo di Natenyahu, che fa parte del gabinetto di guerra come osservatore.