Guerra in Ucraina, ecco come le munizioni prodotte negli Stati Uniti finiscono alla Russia

Come è possibile che la Wagner usi proiettili occidentali? L'inchiesta sulla fornitura di armi

Guerra in Ucraina, ecco come le munizioni prodotte negli Stati Uniti finiscono alla Russia
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 23 Giugno 2023, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 19:21

L'esercito russo nei combattimenti in Ucraina sta usando anche proiettili di produzione occidentale, soprattutto degli Stati Uniti. Lo rivela una inchiesta di Politico che spiega nel dettaglio come viene aggirato l'embargo. Il proprietario del potente gruppo di mercenari privati, Yevgeny Prigozhin, contattato dai giornalisti di Politico, risponde spavaldo: «Abbiamo un'enorme quantità di munizioni Nato prese all'esercito ucraino».

Ma la spiegazione è molto parziale e in realtà il meccanismo è molto più complesso.

L'inchiesta parte dalla dichiarazioni di un cecchino della Wagner, che in un video diffuso su Telegram decanta le qualità del fucile di fabbricazione russa Orsis T-5000 ma aggiunge: «Utilizziamo  munizioni calibro .338 occidentali. Funziona molto bene. Può penetrare la copertura leggera se il nemico è dietro di esso. E, all'aperto, può colpire il nemico a una distanza massima di 1.500 metri». Si chiede il reportage di Politico: come è possibile che la Wagner usi proiettili occidentali?

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L'inchiesta

Prigozhin dice che sono quelle prese agli ucraini, ma da una indagine risulta che l' Orsis T-5000 è prodotto da una società con sede a Mosca chiamata Promtekhnologiya, azienda sanzionata dagli Usa. Eppure, da alcuni documenti risulta che «Promtekhnologiya e un'altra azienda russa chiamata Tetis hanno acquisito centinaia di migliaia di proiettili fabbricati da Hornady, una società statunitense. I dettagli degli accordi - importatori, fornitori e descrizioni dei prodotti - possono essere trovati online da chiunque abbia accesso a Internet russo e conosca i codici di classificazione doganale internazionale. In una " dichiarazione di conformità " depositata presso un registro del governo russo e datata 12 agosto 2022, Promtekhnologiya ha dichiarato di aver pianificato di procurarsi un lotto di 102.200 proiettili di piombo Hornady per l'assemblaggio di "cartucce da caccia" utilizzate in "armi civili con canna rigata botte”».  Altri documenti dimostrano successive forniture. 

 

Steve Hornady, CEO dell'azienda americana Hornady, nega di aver venduto munizioni alla Russia in tempo di guerra: «Nell'istante in cui ha invaso l'Ucraina, abbiamo cessato di farlo». Aggiunge però Politico: «"Descrivere le munizioni di livello militare come per la caccia o per uso sportivo, come fanno i documenti, equivale a uno stratagemma sottilmente velato per eludere sanzioni "intelligenti" mirate volte ad affamare l'esercito russo dei mezzi per combattere la guerra", ha detto l'analista della difesa Maria Shagina».

Non solo: sui siti di commercio on line di armi in Russia si scopre che le munizioni dell'americana Hornady o i suoi componenti «sono liberamente disponibili, insieme ad altri equipaggiamenti militari stranieri di fascia alta». Dai documenti doganali risulta che altre munizioni sono arrivate in Russia anche da paesi europei come Finlandia e Germania. 

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