Ucraina, la guerra dei droni: la supremazia di Kiev rischia di finire (perché Mosca ora sa come contrastarli)

​Le squadre di droni nelle zone di guerra sono fondamentali per cercare di resistere all’attacco russo. Sembra però che Mosca si sia attrezzata per contrastare i modelli più efficaci: quelli realizzati dal produttore cinese DJI che, teoricamente, sarebbero stati banditi nel Paese

La guerra di droni: la supremazia di Kiev rischia di finire (perché Mosca ora sa come contrastarl)
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Martedì 11 Aprile 2023, 18:46 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 10:39

Le squadre di droni nella zona di guerra di Bakhmut, in Ucraina, sono fondamentali per cercare di resistere all’attacco russo. Sembra però che Mosca si sia attrezzata per contrastare i modelli più efficaci: quelli realizzati dal produttore cinese DJI, acronimo di Da-Jiang Innovations, una società con sede a Shenzhen - e con stabilimenti in tutto il mondo - e che è leader globale nella produzione di droni. L’azienda produce piattaforme di volo, stabilizzatori per telecamere, ma anche sistemi di propulsione e di controllo di volo. Il rischio ora è che tra pochi mesi i sistemi non siano più efficaci. Lo raccontano, al Guardian, Yaroslav e Maksym, entrambi di Kharkiv. Si sono incontrati all’ingresso di un ufficio di reclutamento all’inizio della guerra. Nessuno dei due aveva esperienze militari, ma sono entrati a fare parte della 63a brigata ucraina, che ha combattuto a Mykolaiv e che è ora stanziata Bakhmut.

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La guerra dei droni

Prima dell’alba azionano i droni: i DJI Mavic 3 e i DJI Matrice 30T. Si occupano di metterli in azione e sostituire le batterie: «In inverno la durata della batteria è di circa mezz’ora», ha raccontato Maksym. Ci sono state giornate in cui si sono dovuti difendere da attacchi durati anche sette ore, durante le quali, grazie ai droni, sono riusciti a dare indicazioni ai soldati ucraini per contrastare l’esercito russo. «È terrificante e disumanizzante, osservare la violenza dall’alto e sganciare bombe - ha detto al Guardian Yaroslav - Quando guardi i film, pensi di dover provare qualcosa quando uccidi le persone.

Ma in guerra non ci sono emozioni, fai solo quello che devi fare». I droni sono stati fondamentali anche per aiutare i cecchini a correggere la mira. Se necessario, sono stati attrezzati con armi. E poi ci sono le riprese: durante il conflitto sono stati realizzati tantissimi video di guerra, poi usati come strumenti di propaganda da entrambe le parti.

 

In teoria, i droni DJI sono stati banditi in Ucraina e Russia dalla società quasi un anno fa: l’azienda ha affermato di «detestare qualsiasi uso di questi strumenti per causare danni». In realtà, però, vengono acquistati in gran numero da Europa e da Stati Uniti e spediti al fronte. Gli operatori, però, sostengono che i velivoli DJI stanno gradualmente diventando meno efficaci a causa delle tattiche adottate da Mosca: ormai a Bakhmut una squadra di droni riesce a coprire solo poche centinaia di metri, mentre prima la portata effettiva era superiore di 10 o 20 volte. 

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