Grecia a Mitsotakis: linea dura sui migranti, il primo ministro conservatore ottiene
oltre 150 deputati e può governare da solo

Entra in Parlamento anche il partito ultranazionalista degli “Spartani”

Grecia a Mitsotakis: linea dura sui migranti, il primo ministro conservatore ottiene oltre 150 deputati e può governare da solo
di Teodoro Andreadis Synghellakis
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Lunedì 26 Giugno 2023, 00:43 - Ultimo aggiornamento: 07:23

La Grecia ha scelto nuovamente il centrodestra di Nuova Democrazia. Il partito del primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha vinto le elezioni, con il 40,5% dei voti portando in parlamento 158 deputati su un totale di 300. A poco più di un mese dalla tornata del 21 maggio, si è tornati alle urne con una nuova legge elettorale, un sistema proporzionale rafforzato, questa volta, da un forte premio di maggioranza. La governabilità del Paese è così assicurata e, secondo la maggior parte degli osservatori, Nuova Democrazia ha vinto puntando su una narrazione improntata all’ottimismo, promettendo di aumentare stipendi e pensioni e di migliorare la sanità pubblica e l’istruzione. Il governo di Mitsotàkis manterrà la stessa linea seguita sinora per quel che riguarda la questione migratoria, con particolare enfasi alla difesa delle frontiere esterne e al contrasto all’emigrazione clandestina. Una linea molto vicina a quella dell’Italia che gli elettori, alla prova dei fatti, hanno mostrato di approvare. 


IL SECONDO TURNO
Nella scelta compiuta ieri, tuttavia, a dieci giorni dal tragico naufragio a largo del Peloponneso, sembra aver contato maggiormente la visione complessiva sul futuro del Paese. L’opposizione di Syriza cala anche rispetto alle elezioni di maggio e si attesta al 17,8 %, con 47 deputati. Il suo leader ed ex primo ministro, Alexis Tsipras, non è riuscito a convincere i greci che «il rafforzamento della destra è un problema per il Paese». I socialisti del Pasok, al 12%, sono la terza forza politica del paese, mentre i comunisti del KKE seguono al 7,8%. La “sorpresa” della tornata elettorale di ieri, tuttavia, è che in parlamento siano riusciti ad entrare ben tre partiti che si trovano a destra di Nuova Democrazia. Il partito nazionalista Elliniki Lysi (Soluzione Greca) con il 4,6% dei voti, la formazione Niki (Vittoria) che si ispira a principi religiosi interpretati in chiave ultraconservatrice ed un terzo partito, che genera, ad Atene e non solo, fortissima preoccupazione: si tratta di Spartiàtes (Spartani), che si attesta al 4,7% ed ha come ispiratore e punto di riferimento, l’ex portavoce di Alba Dorata, Ilias Kassidiàris. Pur trovandosi in carcere ed essendo stato condannato, in primo grado, a 13 anni di reclusione come «capo di un’associazione criminale», Kassidiàris ha ufficialmente dato il suo imprimatur al nuovo partito. Ieri sera, Vassilis Stìngas, il “leader legale” di Spartiàtes (un ingegnere sconosciuto ai più) lo ha ringraziato, in diretta televisiva, «per aver fornito il carburante necessario a raggiungere questo importante risultato».


IL NUOVO ESECUTIVO
Il pericolo, chiaramente, è che Alba Dorata - responsabile di aggressioni a immigrati e dell’uccisione del rapper di sinistra Pàvlos Fìssas - dopo essere stata sciolta per decisione della magistratura, rientri ora «dalla finestra», nella vita politica greca. Da notare che Kassidiàris, dopo aver votato, ieri, nel carcere di massima sicurezza dove è rinchiuso, in un tweet ha espresso il suo sostegno alla nuova formazione politica. Per quel che riguarda la formazione del nuovo esecutivo monocolore di Nuova Democrazia, ora ci si attende tempi molto brevi e potrebbe giurare già domani. Nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria, rivolgendosi ai suoi sostenitori in festa, Mitsotàkis ha sottolineato che «si è chiuso un ciclo di bugie e tossicità» ed ha promesso che «sarà fedele al suo dovere nazionale, lavorando alacremente, senza alcuna supponenza». La prima sfida è costituita dalla necessità di adottare nuove misure per limitare l’aumento dei prezzi, dovuto, in gran parte, alle conseguenze della guerra in Ucraina.

 

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