Sono solo 14 le donne candidate ai vertici della Ue, di italiane nemmeno una

Sono solo 14 le donne candidate ai vertici della Ue, di italiane nemmeno una
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Domenica 19 Maggio 2019, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 17:02
Da Angela Merkel a Christine Lagarde, poi la commissaria Margrete Vestager, la presidente lituana Dalia Grybauskaite. Delle 14 donne che concorrono per i lavori di vertice europei non c'è nessuna italiana. Lo scrive Politico.eu, il sito che monitora le dinamiche politiche a Bruxelles ed in Europa, che ha analizzato una non facile situazione.

A pochi giorni dalle elezioni ed in vista dei prossimi, difficili negoziati fra i Paesi membri sulle nomine ai vertici delle istituzioni sembra quasi una chimera realizzare l'equilibrio di genere, tanto evocato dai leader politici nei loro programmi quanto dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. La maggior parte dei nomi che circolano per le prossime presidenze della Commissione, del Consiglio, del Parlamento e della Banca centrale europea sono infatti uomini, ma secondo Politico.eu, andrebbero tenute in considerazione una folta pattuglia di donne, potenziali candidate per le poltrone alle più alte cariche dell'Ue, a partire proprio dalla cancelliera tedesca (nonostante le smentite ufficiali).

Chi invece potrebbe ambire a guidare l'esecutivo comunitario, secondo molti funzionari progressisti, è l'attuale commissario alla concorrenza, la liberale danese Vestager, che ha saputo far fronte ai giganti tecnologici statunitensi come Google e Apple. Una battaglia che continuerà e che ha bisogno della sua competenza anche se la sua stella si è raffreddata negli ultimi mesi dopo la decisione di bloccare la mega fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens.

Chi invece potrebbe succedere a Mario Draghi è la francese Lagarde. In quasi tutte le elezioni europee, il nome dell'attuale direttore generale del Fondo monetario internazionale torna a presentarsi come potenziale candidato per la Bce, sebbene l'anno scorso lei stessa abbia dichiarato al Financial Times di non essere interessata.

Tra le altre papabili Politico.eu pone la presidente ad interim della Banca Mondiale ed ex commissaria Ue al bilancio, la bulgara Kristalina Georgieva, la capolista di Renaissance/La Republique En Marche, la francese Nathalie Loiseau, e poi a seguire la vicepresidente del Parlamento europeo, l'irlandese Mairead McGuinness (Ppe). In coda l'ex premier danese Helle Thorning-Schmidt, ora direttore generale di Save the Children International, la ministra della giustizia tedesca, Katarina Barley, la commissaria Ue alla giustizia Vera Jourova, l'ex premier polacca Beata Szydlo, la ministra delle Finanze spagnola Nadia Calvino, la politica portoghese Maria Manuel Leitão Marques, e l'ex europarlamentare ungherese, Eniko Gyori. Di italiane, nemmeno una.

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