Il messaggio sui social ha raccolto consensi e indignazione, attirando anche l’attenzione dell’amica e consigliere comunale Anna Menghi, presidente provinciale dell'associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic)che scrive, rincuorandola: “Ciao cara adesso non sono a Macerata, ma appena torno possiamo vedere tramite l’Anmic”. La giovane maceratese, mamma di una bambina di 12 anni, nonostante la malattia, non ha mai perso la fede e la speranza di condurre una vita serena.
In ogni foto condivisa con gli amici del web, spunta un sorriso contagioso: “Voglio essere autonoma, è il mio sogno”, racconta attraverso il computer. Barbara è inchiodata ad una carrozzina, non respira bene e affida le sue parole ad un comunicatore oculare, che dà voce ai suoi pensieri. Accanto a lei il coraggioso marito, Carlo Ranzuglia, 43 anni, che per starle accanto ha chiuso la pizzeria a Villa Potenza, aperta qualche anno fa: “Da quando Barbara si è ammalata - confida - la pensione è stata sempre di 1350 euro, comprendente i contributi, l’invalidità e l’accompagno. Questa mattina (ieri n.d.r) è arrivata la lettera dell’Inps ad informarci che nel 2012 mia moglie ha percepito troppi soldi e che quindi dobbiamo restituire 3500 euro. Sono arrabbiatissimo e non trovo il senso. Si può mandare un avviso senza constatare le condizioni della persona malata?”. Poi prosegue, addolorato: “Io sono disoccupato, abbiamo una bambina da mantenere, non possiamo farcela con 700 euro”.
La vita della giovane coppia è stata sconvolta da un male, per cui ora non c’è cura: “Barbara è una donna meravigliosa e non lo dico perché è mia moglie- spiega Carlo- non ha mai smesso di lottare e nessuno le porterà via il suo senso dell’umorismo. Siamo stati ovunque, per migliorare la situazione, anche a Gerusalemme; eravamo in lista per il metodo Vannoni, ma si è rivelato un buco nell’acqua. Barbara piange ogni giorno, nulla è semplice, solo chi vive in un contesto come questo, può capire”.
Con la forza che li ha sempre uniti, i coniugi di “casa Ranz”, come si chiamano affettuosamente, non hanno nessuna intenzione di arrendersi: “Andrò subito a parlare con l’Inps, voglio delle spiegazioni - annuncia Carlo - ho il diritto di prendere la cifra che ho preso fino ad oggi, altrimenti porteremo la vicenda in televisione”. E chiude con un appello: “Spero che lo Stato faccia qualcosa di concreto per rendere la vita di tutti i malati più felice”.
In serata si è appreso che, dopo l'ondata di protesta sul web, l'Inps ha fatto dietrofront. Continuerà a erogare il precedente importo